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Radiografia Esofago con Doppio Contrasto

La radiografia è un esame diagnostico che sfrutta i raggi X (radiazioni). E' utile per lo studio di numerosi settori del corpo umano, tra cui l'apparato digerente. Il paziente deve assumere una particolare posizione, indicatagli dall'operatore e tale da far pervenire i raggi X, inviati dallo strumento, sulla parte del corpo in osservazione. Le strutture di un organismo assorbono i raggi X in modo diverso. Quelle più dense (ad esempio le ossa) assorbono la radiazione più facilmente di quelle meno dense (ad esempio la pelle, i polmoni, ecc.) e la parte di radiazione non assorbita (che, cioè, ha attraversato i tessuti) può essere "raccolta" su una lastra fotografica. Quello che si ottiene è la radiografia, vale a dire un'immagine in "bianco e nero" in cui i tessuti più densi appaiono chiari e quelli meno densi appaiono scuri, con diverse sfumature di grigio. L'esofago è il "tubo" che collega la bocca allo stomaco e che, pertanto, è attraversato dai liquidi e dagli alimenti masticati, che costituiscono il bolo alimentare. Il bolo alimentare, in pratica, è l'insieme del cibo sminuzzato e triturato dai denti e della saliva. Esso avanza verso lo stomaco grazie ai movimenti meccanici (peristalsi) dell'esofago, che ne favorisce il passaggio attraverso un susseguirsi di contrazioni e dilatazioni. La radiografia dell'esofago può essere eseguita con doppio contrasto, vale a dire che il paziente prima dell'esame deve assumere per bocca un materiale contenente bario ed un preparato che libererà del gas (pasticche effervescenti). Il bario rende l'esofago opaco, cioè "visibile" ai raggi X, che esso, da solo, non è in grado di assorbire. Il gas distende l'esofago. La radiografia dell'esofago è particolarmente utile per individuare eventuali malformazioni congenite (vale a dire presenti dalla nascita), tra cui i cosiddetti brachiesofago (esofago troppo corto) e dolicoesofago (esofago troppo lungo) e per studiarne le eventuali dilatazioni, i restringimenti e l'atresia (occlusione) in un tratto più o meno esteso. E' un utile strumento diagnostico anche in caso di ferite, ustioni (per ingestioni di liquidi bollenti o caustici), ingestione di corpi estranei, processi infiammatori (esofagite) e/o per lo studio di eventuali alterazione della motilità (spasmi, paralisi, ecc.). L'esame non è doloroso né fastidioso. La durata media è 15 minuti. Il paziente deve essere a digiuno completo dalla sera precedente.



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