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Neuroradiologia

La neuroradiologia è un settore della radiologia che s'interessa dell'encefalo e del midollo spinale. Essa si avvale, anzitutto, della "classica" radiografia (raggi X), un esame diretto (cioè eseguito "al naturale", vale a dire senza la somministrazione di un mezzo di contrasto, che rende possibile la visualizzazione di organi e strutture non altrimenti rilevabili con i raggi X) del cranio e della colonna vertebrale (rachide). La neuroradiologia dispone anche di tecniche sofisticate che forniscono informazioni molto particolareggiate sulla struttura e sulla funzionalità del sistema nervoso centrale. Tra queste tecniche ci sono la TAC, la RMN, la PET e la SET. La TAC (Tomografia Assiale Computerizzata) è una metodica diagnostica molto sensibile che sfrutta i raggi X. I raggi X sono fatti passare attraverso il corpo da angolazioni diverse e raccolti da uno strumento (rivelatore), che invia segnali ad un computer. Il computer traduce tali segnali in immagini. Il paziente, sdraiato su un lettino, è introdotto in un sistema che emette raggi X (tubo radiogeno), che gli ruota attorno, arrestandosi circa ogni mezzo secondo per l'acquisizione dei segnali. Le immagini ottenute sono molto nitide. Quando si esaminano organi che non sono capaci da soli di "reagire" con i raggi X (addome, cuore, vasi sanguigni, ecc.) è necessario l'uso di un opportuno materiale (un mezzo di contrasto iodato somministrato per via endovenosa) capace di assorbirli. La RMN (Risonanza Magnetica Nucleare) è una metodica diagnostica usata per la visualizzazione delle parti interne del corpo. É basata sulla diversa capacità che hanno i tessuti di emettere onde quando sono sottoposti all'azione di un campo magnetico intenso. Ha un vasto campo di applicabilità, anche perché può avvalersi di sostanze (mezzi di contrasto) che, somministrate al paziente, si distribuiscono nell'organismo, facilitandone la definizione delle varie parti. Il paziente o una parte del suo corpo sono introdotti in un particolare strumento a forma di grosso cilindro, che è in grado sia di generare il campo magnetico necessario, sia di rivelare le onde emesse in risposta dai tessuti colpitine (o meglio dai nuclei degli atomi di idrogeno contenuti nei tessuti). Per azione del campo, i nuclei cambiano orientamento, per poi riallinearsi al cessare di tale effetto. Nel fare ciò, essi risuonano (da cui il termine risonanza), ovvero emettono un debolissimo segnale, che è catturato dallo strumento. I segnali così prodotti sono rielaborati da un computer, ottenendone immagini di zone del corpo, che, altrimenti, risulterebbero irraggiungibili. La PET (Tomografia ad Emissione di Positroni) è una tecnica che consente di localizzare con precisione all'interno degli organi del corpo una sostanza precedentemente somministrata al paziente (radiofarmaco). La sostanza utilizzata è glucosio (lo zucchero comunemente utilizzato dalle nostre cellule), precedentemente marcato, vale a dire modificato in modo da emettere positroni (che sono delle particelle della materia simili agli elettroni, ma con carica opposta). Il glucosio marcato viene somministrato al paziente in una vena (via endovenosa) attraverso un piccolo ago. Da lì esso si muove attraverso il corpo fino a raggiungere l'organo interessato, laddove, se sono presenti delle cellule tumorali, si accumula. Lo strumento lo segue nel suo percorso, ricavando dei dati che sono rielaborati al computer, fornendo un'immagine istantanea. Il medico interpreta tale immagine, formulando una risposta sulla funzionalità dell'organo preso in esame. La SPET (Tomografia ad Emissione di Fotone Singolo) è un esame diagnostico che permette di ricostruire al computer immagini relative alla distribuzione di una sostanza radioattiva in una parte dell'organismo. Si utilizzano piccolissime dosi di un radiofarmaco capace di emettere particolari radiazioni (radiazioni gamma), che sono rilevate da un apposito strumento (gamma camera). Dal comportamento di tali radiazioni all'impatto con un organo, si può risalire alla misura della sua funzionalità. In ciò la SPET differisce notevolmente da altre tecniche radiologiche, che solitamente sono indirizzate alla determinazione della morfologia (insieme di forma e struttura) degli organi del corpo umano.



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