Più nota con il nome di toracoscopia, è una tecnica chirurgica di indagine diagnostica, che consente di 'vedere' direttamente la cavità pleurica, vale a dire lo spazio compreso tra le due pleure, che sono le membrane che rivestono polmoni e la gabbia toracica.
Si tratta di una tecnica invasiva, che consente di eseguire piccoli interventi chirurgici, come biopsie (prelievi di frammenti di tessuto da sottoporre ad analisi al microscopio) e resezioni (asportazioni di una porzione di un organo) polmonari.
Come si esegue? Attraverso un piccolo taglio nel torace, s'inserisce un particolare strumento, detto pleuroscopio, che è spinto nella pleura, per esaminarla ed, eventualmente, effettuarne prelievi.
Il pleuroscopio è un tubo rigido, che reca ad un'estremità una luce ed all'altra un oculare. All'interno è cavo, sì da permettere l'inserimento degli strumenti (ad esempio pinze) necessari per effettuare una biopsia.
Solitamente, la pleuroscopia serve per effettuare una biopsia pleurica, che completa una precedente analisi del liquido pleurico, che è un liquido che si forma nella cavità pleurica in caso di infiammazioni della pleura (pleurite) o per stabile con esattezza la natura di una lesione della pleura.
Tuttavia, poiché si tratta di un esame invasivo, è eseguita solo in caso di evidente necessità, preferendole la TAC (una tecnica radiografica, che si serve di un computer per visualizzare le strutture interne dell'organismo) e l'agobiopsia (biopsia per aspirazione, che permette di rimuovere, aspirandola, una parte di liquido presente in una parte del corpo, laddove, normalmente non dovrebbe esserci o un piccolo frammento di tessuto).
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