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Ecostrutturale

Esame strumentale che consente di effettuare una stima dell'accrescimento fetale, in rapporto alle settimane di gestazione. Allo scopo si utilizzano ultrasuoni (ecografia). L'ecografia è basata sul fatto che gli ultrasuoni (onde sonore che l'orecchio umano non è in grado di percepire), quando colpiscono la zona del corpo in indagine, sono riflessi (in altre parole tornano indietro). Lo stesso strumento (sonda), che viene poggiato sulla pancia della madre e che emette gli ultrasuoni, raccoglie i suoni riflessi e li invia ad un computer, che trasforma in immagini i segnali ricevuti. L'ecografia strutturale va eseguita tra la ventesima e la ventiduesima settimana, allorché gli organi interni del bambino sono già abbastanza sviluppati, mentre le sue ossa (che sono ancora allo stato cartilagineo) possono essere facilmente attraversate dagli ultrasuoni. E' possibile esaminare cranio, addome, torace e scheletro del feto. L'esame del cranio (cervello, cervelletto ecc.) serve ad escludere le grandi anomalie del sistema nervoso centrale, come l'idrocefalia (presenza nelle cavità del cervello ed all'interno della cavità cranica di una quantità superiore alla norma di liquido cefalorachidiano, vale a dire il liquido che circonda il cervello ed il midollo spinale) o l'anencefalia (mancanza dell'encefalo, incompatibile con la vita) e ad esaminare il volto, distinguendo in esso varie strutture, tra cui la bocca, il labbro superiore ed il palato duro, per escludere la formazione del labbro leporino (malformazione che può aversi nei neonati, legata ad uno sviluppo anomalo; può assumere vari aspetti, che vanno da una semplice piccola incisione del labbro superiore alla completa separazione in due parti del labbro superiore dovuta ad un'incisione che va fino al naso). L'esame del torace evidenzia la struttura e la posizione del cuore e dei polmoni, per escludere eventuali malformazioni congenite (che, in pratica, si evidenzieranno già al momento della nascita). L'esame del torace consente di "vedere" lo stomaco, il fegato, la colecisti, i reni e la vescica. L'esame dello scheletro serve a definire lo stato di sviluppo degli arti e della colonna vertebrale ed a misurare il diametro della testa, la lunghezza del femore (gamba) e quella dell'omero. In particolare, l'analisi della colonna vertebrale è molto importante per scongiurare la possibilità che il nascituro sia affetto da spina bifida, una malformazione congenita della colonna vertebrale di entità variabile (la forma lieve, chiamata spina bifida occulta, causa semplicemente lievi anomalie; le forme molto gravi, invece, sono caratterizzate da una colonna vertebrale completamente aperta e, conseguentemente, da gravi problemi neurologici). L'esame non pone alcun pericolo, né per la madre, né per il feto. Va comunque precisato che alcuni difetti di sviluppo possono comparire successivamente all'ecostrutturale e che i difetti di crescita possono manifestarsi in qualsiasi momento della gravidanza.



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