Tecnica diagnostica che mediante l'utilizzo degli ultrasuoni visualizza gli organi genitali femminili. Si utilizza uno strumento (ecografo), che emette ultrasuoni (particolari onde sonore non percepite dall'orecchio umano) e consente la visualizzazione indiretta degli organi contenuti nella parte bassa dell'addome, soprattutto i genitali interni (utero e ovaie). In tal modo è possibile individuare la presenza di malformazioni o di masse atipiche. L'esame è eseguito per via vaginale (vale a dire ponendo lo strumento sulla vagina) e non è specifico per la valutazione della cervice (collo dell'utero) e della vagina, per i quali si effettuano l'esame speculare (ovvero la visita effettuata dal ginecologo con lo speculum, lo strumento che, introdotto in vagina, ne divarica le pareti, rendendo visibile il collo dell'utero e possibile il prelievo di materiale da utilizzare per il pap-test o altre indagini), il pap-test (esame delle cellule della vagina e dell'utero) e la colposcopia (esame che consente di osservare la superficie della vagina e della porzione del collo dell'utero che sporge verso la vagina). Inoltre, poiché con l'ecografia non si ottiene una visione diretta e completa degli organi, talvolta, non è possibile fornire risposte definitive su alcune malattie, per cui può rendersi necessario approfondire con altre indagini (ad esempio l'isteroscopia o la laparoscopia). Quando eseguire l'esame? E' bene sapere che le caratteristiche degli organi genitali femminili si modificano continuamente a seconda della fase del ciclo mestruale (che è il periodo che intercorre tra l'inizio di un flusso e l'altro). Pertanto, è preferibile eseguire l'esame immediatamente al termine della mestruazione (possibilmente non oltre il 7°-8° giorno dall'inizio del flusso); il medico, eventualmente, stabilirà se può essere utile ripeterlo in un periodo diverso. É una tecnica indolore ed innocua della durata di circa 15 minuti.
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