Una trasfusione può essere eterologa, se donatore e ricevente sono due organismi distinti, o autologa (più nota come autotrasfusione), se il sangue è stato donato in precedenza dallo stesso ricevente.
La trasfusione, che è largamente utilizzata in caso di grave perdita di sangue negli interventi chirurgici, nei traumi (ad esempio incidenti) e nel parto, ha consentito la sopravvivenza di pazienti colpiti da emorragia e malattie del sangue.
La trasfusione di sangue comporta per chi la riceve rischi legati sia ad un'incompleta compatibilità tra donatore e ricevente, sia alla possibilità che con il sangue possano essere trasmesse infezioni di vario tipo ed anche molto gravi. Per quanto riguarda la compatibilità, si ha che i soggetti con gruppo sanguigno di tipo A possono ricevere sangue di gruppo A o 0 e possono donare sangue ad individui di gruppo A o AB; gli individui di tipo B possono ricevere sangue di gruppo B o 0 e possono donare sangue a soggetti di gruppo B o AB; i soggetti di gruppo AB vengono denominati riceventi universali, poiché possono ricevere sangue da tutti gli altri gruppi, ma possono donarlo solamente ad altri individui di tipo AB; i soggetti di gruppo 0 sono detti donatori universali, poiché possono cedere sangue a tutti gli altri individui, ma possono ricevere sangue solo di tipo 0.
Tra le malattie infettive trasmesse con il sangue ci sono l'epatite virale (infezione del fegato) e l'A.I.D.S. (malattia che provoca un progressivo peggioramento delle difese immunitarie con conseguente sviluppo di gravi infezioni collaterali).
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