Terapia dell'occlusione intestinale, che è l'arresto completo e duraturo del passaggio di feci e gas in un tratto dell'intestino.
L'occlusione intestinale è una situazione d'emergenza, che può richiedere l'intervento di più specialisti (chirurgo, radiologo, gastroenterologo, rianimatore).
E' provocata da malattie dell'intestino, come tumori, volvolo (che è una grave malattia dell'intestino, il quale per un tratto si torce attorno al proprio asse provocando l'interruzione del circolo sanguigno e del materiale derivante dalla digestione) e diverticolite (che è un processo infiammatorio a carico del tratto compreso tra l'intestino e l'ombelico).
In genere il paziente accusa stitichezza, dolore addominale e vomito.
La decompressione può essere eseguita con una tecnica endoscopica, vale a dire inserendo attraverso l'ano un tubo che è fatto scorrere fino al tratto d'intestino bloccato. Tale operazione è eseguibile durante la colonscopia (esame dell'intestino dal suo interno eseguito con l'ausilio di un tubo a fibre ottiche, che consente di visualizzarne delle immagini direttamente su uno schermo televisivo).
Quando la causa è un tumore o in caso di emergenza, però, la decompressione prevede l'uso della resezione (asportazione chirurgica).
|