Interventi chirurgici eseguiti sulla tiroide con l'ausilio di immagini ecografiche, ovvero ottenute dall'uso dell'ecografia, che è una metodica diagnostica basata sugli ultrasuoni (onde sonore particolari).
L'operatore osserva direttamente sul monitor la parte del corpo sulla quale intervenire.
Praticamente, l'ecografia lo guida con la massima precisione nell'atto chirurgico da compiere.
Gli interventi chirurgici eseguibili sulla tiroide sono:
1) enucleazione intracapsulare, che è praticata per eliminare cisti (che sono formazioni cellulari benigne contenenti un materiale liquido) ed adenomi (che sono tumori benigni del tessuto di cui sono fatti la pelle ed il rivestimento interno degli organi, in cui le cellule assumono l'aspetto di una ghiandola) isolati;
2) resezione subtotale, che è il "classico" intervento per l'eliminazione del gozzo (ingrossamento del collo), consistente nell'asportare la massima parte del tessuto tiroideo alterato, "salvando" la parte collegata alle paratiroidi (ovvero le quattro piccole ghiandole situate nel collo, dietro la tiroide, che producono il paratormone, un ormone che regola il livello nel sangue del calcio e del fosforo, necessari perché ossa, muscoli e nervi crescano e funzionino regolarmente, oltre che per una corretta coagulazione del sangue ed una normale attività delle membrane cellulari) ed al nervo ricorrente (nervo che va dal torace alla laringe);
3) tiroidectomia, ovvero l'asportazione totale della tiroide, eseguita in caso di tumori maligni limitati alla sola tiroide;
4) emitiroidectomia, ovvero l'asportazione di un lobo (destro o sinistro) della tiroide.
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