Sono cateteri (tubicini) la cui punta è posizionata nella vena cava superiore, nella vena cava inferiore o nell'atrio destro.
Le vene centrali sono quelle che si trovano nel torace in continuità diretta con l'atrio destro; queste forniscono la via più breve per l'inserzione del catetere venoso, adoperato particolarmente nei seguenti casi:
1) somministrare grosse quantità di liquidi o sangue;
2) fornire accesso a lungo termine per trasfusioni di sangue, emoderivati, ecc.;
3) somministrare farmaci dannosi per le vie periferiche, come il cloruro di potassio;
4) eseguire ripetuti prelievi sanguigni.
L'impianto di un catetere venoso centrale è un intervento chirurgico semplice, ma molto delicato. La complicanza più frequente in assoluto è il pneumotorace, una malattia del polmone, consistente nella formazione ed il successivo accumulo di aria nel cavo pleurico (lo spazio tra le due pleure, che sono le membrane che rivestono la parete interna del torace e la parete esterna dei polmoni). Per questo motivo, dopo l'inserzione, va sempre effettuato una radiografia del torace, utile anche per verificare l'esatta sede della punta del catetere.
Dopo l'uso del catetere bisogna sempre eseguire un lavaggio con una soluzione di eparina, che serve ad evitare la formazione di coaguli (sangue solidificato), che impedirebbero il flusso al loro interno.
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