E' un esame che permette di valutare il benessere del bambino che dovrà nascere quando è ancora nel pancione della mamma (feto).
L'esame permette di diagnosticare l'eventuale presenza di cardiopatie congenite, che sono delle malformazioni del cuore che si presentano dalla nascita in conseguenza di un'alterazione del normale sviluppo del cuore dell'embrione formatosi durante le prime quattro-dieci settimane di gravidanza. Le cardiopatie congenite potrebbero compromettere la regolare funzione cardiaca del bambino.
L'elettrocardiogramma fetale è eseguito anche nelle ultime settimane di gravidanza per individuare un eventuale inizio di sofferenza fetale, che indicherebbe la necessità di anticipare il parto.
Per ottenerlo occorre applicare un elettrodo (una piccola spirale metallica) sulla "parte presentata fetale", che è la porzione del feto percepita raggiungendo il collo dell'utero della madre attraverso la sua vagina. L'elettrodo raccoglie le correnti originate nel cuore del feto e le trasmette ad un apparecchio, l'elettrocardiografo, che le registra, producendo un grafico detto elettrocardiogramma. In condizioni normali, l'elettrocardiogramma presenta una sequenza particolare di onde. Quando il feto presenta delle anomalie, invece, la registrazione presenta caratteristiche anormali, che sono utilizzate per effettuare la diagnosi.
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