Malattia infettiva acuta (insorge improvvisamente e si sviluppa in un tempo molto breve) dovuta alla penetrazione nell'organismo di un germe del genere Rickettsia, trasmesso da pidocchi.
Il pidocchio punge la cute umana per nutrirsi e vi deposita le proprie feci. Ciò provoca prurito, che costringe a grattarsi, con conseguente formazione di escoriazioni.
Dopo un periodo di incubazione di 5-20 giorni, la malattia si sviluppa improvvisamente con cefalea (mal di testa), dolori articolari, vomito, febbre alta (40 °C). Dopo tre o quattro giorni, compare l'esantema (eruzione rossa sulla pelle) a piccole macchie, che dal tronco si estende agli arti diventando emorragico (cioè provocando perdita di sangue). All'incirca al quattordicesimo giorno scompaiono sia la febbre, sia l'esantema e la pelle incomincia a desquamarsi se viene strofinata.
Per la diagnosi si esegue un particolare esame del sangue (sierodiagnosi di Weil-Felix).
La terapia è farmacologica (antibiotici).
Si tratta di una malattia che può dare complicazioni molto pericolose (polmonari e cardiache); pertanto, è prevista la profilassi (misure adottate per impedire la malattia), consistente nella lotta ai pidocchi, l'adozione di migliori condizioni igieniche e la vaccinazione.
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