CHE COS'E':
La Scintigrafia Epatica per Ricerca di Lesioni Angiomatose è un'indagine strumentale usata per diagnosticare un angioma (tumore benigno caratterizzato dalla formazione di nuovi vasi sanguigni) epatico. E' eseguito quando altre tecniche (l'ecografia o la T.A.C.) hanno già evidenziato la presenza di una lesione al fegato. La scintigrafia utilizza radioisotopi, ovvero sostanze che, una volta iniettate nel corpo umano, raggiungono organi specifici (detti organi bersaglio) in base alle loro caratteristiche e da lì inviano radiazioni gamma. Le radiazioni sono raccolte da un apparecchio (gamma camera) e tradotte da questo in segnali elettrici, che vengono rielaborati, fornendo un'immagine della loro distribuzione. Da tale immagine si può risalire alla struttura dell'organo e, con opportuni accorgimenti, anche alla sua funzionalità. Nel caso particolare della ricerca di lesioni angiomatose, si utilizza un radioisotopo (99mTc-agente stannoso) che si lega in modo specifico ai globuli rossi e, che, dà luogo ad immagini ben distinguibili, dal momento che la quantità di sangue contenuta in tali lesioni per unità di volume è superiore sia a quella contenuta nel tessuto epatico sano, sia a quella contenuta nei tessuti epatici interessati da altre lesioni benigne o maligne. Come si esegue l'esame? Dopo aver ricevuto in vena (iniezione) il radioisotopo, il paziente ingerisce una cialda di perclorato (600 mg), una sostanza che serve a ridurre la possibilità che lo stesso radioisotopo sia in parte assorbito dalla ghiandola tiroide. Dopo circa venti minuti, il paziente viene disteso su un lettino e gli si pone la gamma camera sulla regione epatica, per registrarne delle prime immagini (immagini precoci). Dopo due ore (talvolta anche dopo sei ore), si acquisiscono altre immagini. Nell'intervallo tra le registrazioni il paziente può allontanarsi e può anche consumare un pasto leggero. Si tratta di un esame non pericoloso. Ogni seduta dura circa trenta minuti.
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