Metodica diagnostica basata sull'uso degli ultrasuoni (ecografia). Fornisce immagini molto chiare della vescica.
La vescica è l'organo nel quale si raccoglie l'urina prodotta dai reni, prima di essere eliminata all'esterno. Essa riceve l'urina dagli ureteri (canali collegati ai reni) e la trasmette all'esterno attraverso l'uretra, cui è fissata verso il basso. Per eseguire l'ecografia della vescica, si utilizza un sistema (sonda), che è appoggiato sulla pelle ed emette gli ultrasuoni (onde sonore che l'orecchio umano non è in grado di percepire). Quando gli ultrasuoni colpiscono la zona d'interesse, sono riflessi (in altre parole tornano indietro). La stessa sonda raccoglie i suoni riflessi e li invia ad un computer, che trasforma in immagini i segnali ricevuti. Si tratta di una tecnica non invasiva, sicura e precisa, da usarsi anche come guida per un eventuale prelievo di tessuto da sottoporre a successiva analisi (biopsia ecoguidata). La durata dell'esame è circa venti minuti. E' necessario che il paziente la sera prima assuma una cena leggera e non assuma bevande gassate. Lo stesso il giorno dell'esame potrà assumere colazione e pranzo leggeri. Due ore prima dovrà svuotare la vescica, bere mezzo litro d'acqua e trattenere le urine fino al momento dell'esecuzione dell'esame. Per renderne visibili eventuali anomalie, infatti, è necessario che la sua superficie mucosa sia ben tesa. L'esame è utile per la diagnosi di infiammazioni (cistiti), calcolosi urinaria (formazione all'interno dell'apparato urinario di calcoli, che sono una specie di "pietruzze" costituiti da depositi di calcio o di altri minerali), diverticoli (strutture a forma di piccolo sacchetto che sporgono dalla parete di un organo) o tumori della vescica e per la caratterizzazione di eventuali malformazioni congenite (cioè già presenti alla nascita) dovute, per lo più, ad una sua chiusura incompleta.
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