E' la radiografia della parte interna della pancia che contiene le vie urinarie, ovvero l'insieme degli organi attraverso i quali si ha l'eliminazione dell'urina all'esterno (bacinetti renali, pelvi renale, ureteri, vescica ed uretra).
La sigla 2P significa 2 proiezioni ed indica la tecnica di esecuzione. Il termine diretto, invece, indica che lo strumento fornisce l'immagine direttamente, senza procedimenti intermedi.
E' un esame molto semplice, che sfrutta i raggi X (radiazioni). Il paziente deve assumere una particolare posizione, indicatagli dall'operatore e tale da far pervenire i raggi X, inviati dallo strumento, sulla parte del corpo in osservazione. Le strutture di un organismo assorbono i raggi X in modo diverso. Quelle più dense (ad esempio le ossa) assorbono la radiazione più facilmente di quelle meno dense (ad esempio la pelle, i polmoni, ecc.) e la parte di radiazione non assorbita (che, cioè, ha attraversato i tessuti) può essere "raccolta" su una lastra fotografica. Si ottiene, così, la radiografia, vale a dire un'immagine in "bianco e nero" in cui i tessuti più densi appaiono chiari e quelli meno densi appaiono scuri, con diverse sfumature di grigio.
L'esame è utile per la diagnosi della calcolosi renale, una malattia caratterizzata dalla formazione di calcoli (una specie di pietruzze) nelle vie urinarie, provocata da depositi di calcio o di altri minerali. I calcoli risaltano nella radiografia, perché sono solidi e, dunque, a differenza del tessuto circostante, non si lasciano attraversare dai raggi X.
Dura una decina di minuti e non è doloroso.
Non è necessario eseguire precedentemente altri esami, né alcuna preparazione particolare.
E' bene sapere che, se ricevuti in grosse dosi, i raggi X possono nuocere alla salute interferendo nel processo di riproduzione delle cellule. E' consigliabile, quindi, eseguire una radiografia solo in casi d'effettiva necessità e, in ogni caso, non per le donne in gravidanza.
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