Esame strumentale usato per valutare la funzionalità della ghiandola tiroide.
La scintigrafia è una metodica diagnostica, che utilizza radioisotopi, ovvero sostanze che, una volta iniettate nel corpo umano, raggiungono organi specifici (detti organi bersaglio) in base alle loro caratteristiche e da lì inviano radiazioni gamma. Le radiazioni sono raccolte da un apparecchio (gamma camera) e tradotte da questo in segnali elettrici, che vengono rielaborati, fornendo un'immagine della loro distribuzione. Da tale immagine si può risalire alla struttura dell'organo e, con opportuni accorgimenti, anche alla sua funzionalità.
Nel caso in questione si esegue una misura della captazione (cattura) da parte della tiroide dello iodio 131 (radioisotopo), precedentemente somministrato per via orale. La tiroide utilizza iodio per il suo funzionamento; pertanto, la captazione dello iodio 131 fornisce una misura della sua efficienza.
Come si esegue l'esame? Il paziente, che deve essere a digiuno da circa 8 ore, la mattina dell'esame assume per via orale una capsula di iodio 131. Dopo circa due ore, durante le quali egli deve mantenere il digiuno, si esegue una prima acquisizione delle immagini. Egli è coricato su un lettino con il collo ben disteso. La gamma camera è sistemata a circa 20 cm dal collo.
A distanza di 24 e di 48 ore (talvolta anche di 6 ore), si effettuano altre acquisizioni di immagini.
Per ogni serie di immagini sono necessari circa quindici minuti.
Si tratta di un esame non pericoloso, perché i radioisotopi utilizzati non possono provocare reazioni allergiche, sono eliminati rapidamente dall'organismo ed emettono radiazioni in minima quantità.
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