Esame della milza eseguito con gli ultrasuoni, che sono particolari suoni non percepibili dall'orecchio umano.
Quando gli ultrasuoni colpiscono le strutture sulle quali sono indirizzati, tornano indietro (producendo un eco) e venendo rilevati dalla stessa apparecchiatura che li ha emessi, e che li trasforma in immagini visibili su un monitor. Lo specialista, interpretando le immagini sul monitor, può dare una descrizione e formulare una diagnosi. Dopo aver spalmato in corrispondenza del tessuto della milza del paziente, un appropriato gel che ha lo scopo di trasmettere le onde sonore all'interno del corpo, si fa scorrere lentamente la sonda (lo strumento che emette e rileva gli ultrasuoni). Il paziente non corre alcun rischio perché gli ultrasuoni non sono pericolosi e non prova dolore, né fastidio. Un'ecografia dura una decina di minuti.
L'esame è utile per la diagnosi di processi di varia natura che interessano la milza, e le strutture vascolari circostanti. Il paziente deve restare a digiuno per almeno 8 ore prima dell'esame e può bere solo acqua.
L'ecografia alla milza viene effettuata per accertare e individuare la presenza di cisti, noduli, neoplasie, traumi e malattie associate a malattie del fegato.
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