Tecnica diagnostica che utilizza gli ultrasuoni per studiare la parte inferiore del tronco (pelvi o bacino).
L'ecografia pelvica permette lo studio degli organi del bacino prevalentemente nelle femmine (utero ed ovaie), ma può essere eseguita anche nei maschi e per lo studio della vescica. É eseguita quando il paziente lamenta dolori in quella parte del corpo ed è finalizzata particolarmente alla ricerca di eventuali masse indicative di particolari malattie. E' generalmente necessario effettuare l'esame a vescica piena e pertanto il paziente dovrà bere diversi bicchieri d'acqua prima di effettuarlo. L'apparecchio utilizzato è formato da un computer, da un monitor e da una sonda ecografica, che è uno strumento piccolo quanto una saponetta, che si tiene in una mano ed è collegato allo strumento attraverso un cavo. Il medico radiologo, dopo aver messo un po' di gelatina sul corpo del paziente nella zona da studiare, vi appoggia la sonda ed ottiene immagini sul monitor in tempo reale. L'ecografia utilizza ultrasuoni, che sono particolari onde sonore che l'orecchio umano non è in grado di percepire. Quando un fascio di ultrasuoni colpisce un oggetto, torna indietro (è riflesso) ed è rilevato dalla sonda. L'apparecchio trasforma i suoni riflessi in immagini visibili su un monitor ed il medico, interpretando le immagini sul monitor, può dare una descrizione dell'organo o degli organi esaminati. Come tutti gli esami ecografici, l'ecografia pelvica è un esame non invasivo, indolore, di veloce e facile esecuzione.
|