Abbreviazione di Broncopneumopatia Cronica Ostruttiva. Si tratta di una malattia polmonare progressiva, che crea impedimento alle vie aeree, rendendo difficoltosa la respirazione.
Quali sono i sintomi? Tosse, espettorato (materiale proveniente dai polmoni e dai bronchi, che è eliminato con la tosse) e mancanza di fiato durante sforzi anche modesti (ad esempio camminando).
Da cosa è provocata? Il fattore di rischio più importante è il fumo, anche quello passivo. Altre cause sono polveri e agenti chimici (vapori irritanti e fumi), cause domestiche d'inquinamento da combustibile utilizzato per cucinare e riscaldare in ambienti mal ventilati e l'inquinamento atmosferico.
Come si esegue la diagnosi? Ogni qualvolta ci si trova alla presenza di un soggetto che è stato esposto a fattori di rischio e che presenta sintomi quali tosse, espettorato, mancanza di fiato durante lo sforzo fisico, si dovrebbe considerare la possibilità che egli sia affetto da BPCO. La diagnosi deve in ogni modo essere confermata da prove di funzionalità polmonare, che, inoltre, specificano il grado della malattia e consentono di seguirne il decorso. Tra tali prove, la migliore è la spirometria (misura dei volumi d'aria assorbita ed emessa durante l'attività respiratoria).
Come si cura? Con farmaci opportuni (broncodilatatori per i sintomi della malattia e vaccini influenzali uno o due volte l'anno) e con particolari accorgimenti, come programmi di riabilitazione respiratoria (trattamenti finalizzati al miglioramento del danno derivante da malattie respiratorie), ossigenoterapia (metodo terapeutico basato sulla somministrazione d'ossigeno in caso di malattie che alterano la respirazione, impedendo la normale ossigenazione del sangue e dei tessuti) e, soprattutto, eliminazione del fumo. Raramente, per le situazioni particolarmente gravi, si ricorre all'intervento chirurgico.
Si consiglia visita dello specialista in pneumologia.
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