Detta anche gonorrea, è una malattia dell'apparato uro-genitale provocata da un germe (gonococco).
Si presenta con la produzione di un materiale liquido (secrezione) da parte dell'uretra (canale che porta l'urina dalla vescica urinaria all'esterno del corpo), prima lattiginoso, poi purulento (cioè presentante pus, che è un liquido più o meno denso formato da microbi e cellule morte).
Nella donna si presenta alla regione vulvare (la parte esterna della vagina) e può essere causa di sterilità.
La malattia si può trasmettere soltanto per contagio, sia esso diretto, come quello sessuale, o indiretto.
La gravità varia a seconda dei casi, ma non è mai tanto leggera da essere trascurabile perché può portare a complicazioni e recidive ("ricadute").
Il gonococco, trasportato nel sangue, può arrivare alle superfici delle articolazioni, del peritoneo (membrana che riveste gli organi contenuti nella pancia), sulla pleura (membrana di rivestimento dei polmoni) o sul pericardio (membrana che avvolge il cuore), originando artrite (infiammazione delle articolazioni), pleurite (infiammazione della pleura) o pericardite (infiammazione del pericardio).
Nella donna la diagnosi è spesso tardiva, sia perché l'autoesame delle secrezioni è difficile da praticare, sia perché manca il bruciore caratteristico durante la minzione (emissione dell'urina), che è l'aspetto caratterizzante la blenorragia nell'uomo. Questo perché nella donna il dotto ("tubo") sessuale e quello urinario sono separati.
Un'infezione blenorragica della madre al momento del parto può seriamente compromettere la vita del neonato.
La blenorragia si manifesta in un periodo compreso tra i 4 ed i 10 giorni successivi al rapporto sessuale infetto. La cura, che deve essere praticata non appena il male si è manifestato, consiste in una terapia antibiotica a base di pennicilline, tetracicline e streptomicina, prese singolarmente o in associazione tra di loro.
Si consiglia visita ginecologica.
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