Può essere secondaria ad altre malattie (tumori, tubercolosi) o avere origine psichica (la depressione, infatti, è lo stato mentale in cui più frequentemente si verifica una perdita dell'appetito).
L'anoressia mentale o nervosa è tipica del periodo adolescenziale, particolarmente delle ragazze. Si tratta di soggetti non sufficientemente forti da superare le crisi tipiche di questo periodo della vita. Il caso più frequente è quello di ragazze che si vedono brutte e si sentono grasse, che iniziano una dieta dimagrante per migliorare il loro aspetto e con il passare del tempo assumono cibo in modo sempre più rigido e restrittivo. Generalmente i familiari si rendono conto dell'anormalità dei pasti solo quando la perdita di peso è già molto considerevole. Un eventuale intervento costrittivo si rivela per lo più inutile, perché l'anoressica costretta a mangiare reagisce vomitando il cibo assunto. I rapporti con i coetanei si deteriorano molto e pian piano la paziente cade in condizioni di profonda debolezza, con amenorrea (assenza delle mestruazioni); anche le analisi del sangue evidenziano uno stato di grave deperimento fisico. Nei casi più gravi sono necessari il ricovero ospedaliero e l'alimentazione parenterale (alimentazione artificiale effettuata somministrando soluzioni nutritive per via venosa o arteriosa). Il trattamento medico (dietologo) ha lo scopo di ristabilire le condizioni fisiche, mentre le cause dell'anoressia mentale vanno curate con la psicoterapia, che richiede tempi lunghi e la collaborazione di tutto il nucleo familiare.
Utile visita psicologica.
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