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Artrosi

Generalmente colpisce gli anziani conseguentemente all'invecchiamento, ma può presentarsi anche in individui giovani, in seguito a traumi, negli obesi (l'obesità è una condizione caratterizzata da un aumento eccessivo di peso) e negli individui portatori di vene varicose (vene allungate, dilatate e serpiginose, che si presentano come sollevamenti evidenti sulle due principali vene del circolo superficiale). Gli anziani sviluppano particolarmente l'artrosi dell'anca e del ginocchio. Gli obesi e le persone con vene varicose sviluppano particolarmente l'artrosi del ginocchio. Gli individui con disturbi di postura della colonna vertebrale (ad esempio la scoliosi) o che svolgono attività lavorative particolarmente pesanti che li espongono ai traumi, sviluppano particolarmente l'artrosi cervicale, che colpisce le articolazioni tra le prime vertebre della colonna vertebrale, e l'artrosi lombare, che colpisce le articolazioni tra le vertebre lombari (zona del bacino). Con l'artrosi si ha una progressiva degenerazione del tessuto osseo, che in alcuni punti diventa più spesso e, comunque, anomalo. Contemporaneamente, all'estremità dell'osso si generano formazioni cartilaginee (chiamate condrofiti) o degli speroni ossei (chiamati osteofiti) aventi una particolare forma allungata (detta "a becco di pappagallo"). Ciò rende lenti e dolorosi i movimenti delle articolazioni, che, in casi estremi, possono bloccarsi. La colonna vertebrale, è uno dei bersagli preferiti dall'artrosi; è proprio il disco intervertebrale che viene leso dall'artrosi per la sua composizione cartilaginea. Il disco si rammollisce, perde la sua compattezza e si appiattisce. In questo modo esso sporge al di fuori dei corpi vertebrali e crea gli osteofiti, che avrebbero scarsa importanza se non provocassero la dolorosa compressione delle radici nervose. Nella colonna toracica, oltre al dolore localizzato dovuto allo spasmo muscolare che consegue alla lesione della colonna, si manifestano dolori che possono simulare un attacco di angina pectoris (malattia cardiaca a carattere acuto, dovuta allo scarso afflusso di sangue al cuore). Il trattamento delle diverse forme di artrosi è finalizzato alla riduzione del dolore attraverso farmaci, soprattutto FANS (che è l'abbreviazione di farmaci antinfiammatori non steroidei) e cortisone iniettato a livello dell'articolazione sofferente, o con la fisioterapia mirata al miglioramento della mobilità articolare. Nei casi più gravi si ricorre alla chirurgia, per ricostruire le parti ossee degenerate o, eventualmente, sostituirle con opportune protesi (dispositivi artificiali). Un intervento chirurgico particolare è l'artroscopia, consistente nell'esame dell'articolazione attraverso le fibre ottiche e nella depurazione di questa dalle eventuali parti o porzioni cartilaginee degenerate che potrebbero far insorgere infiammazioni. Si consiglia visita reumatologica.



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