L'effetto Doppler consiste nel fatto che, se si dirige verso un corpo in movimento un suono, questo rimbalza, generando un suono diverso (il cosiddetto suono riflesso) le cui caratteristiche dipendono dalla velocità del corpo in movimento. Ciò viene sfruttato per lo studio delle malattie cardiovascolari, con una metodica chiamata esame Doppler. Se, ad esempio, un fascio di ultrasuoni colpisce un vaso sanguigno (cioè una vena od un'arteria), si ottiene un insieme di ultrasuoni di ritorno con caratteristiche dipendenti dalla velocità e alla direzione con cui il sangue scorre in questi vasi.
Molte volte l'esame Doppler è eseguito in combinazione con altre tecniche.
Ne risultano l'ecodoppler, che si avvale dell'ausilio dell'ecografia, e l'ecocolordoppler, che, in più, fornisce immagini a colori.
Si tratta di tecniche di grande rilevanza, perché, oltre ad essere molto precise, hanno limitato il ricorso a metodiche invasive come l'angiografia (radiografia delle vene eseguita dopo somministrazione di un mezzo di contrasto, vale a dire una sostanza indispensabile per poterle visualizzare ai raggi X).
L'ecocolordoppler è una tecnica che, se eseguita correttamente (ed in ciò s'intenda se è eseguita con un buono strumento e da un operatore esperto), consente di studiare con grande precisione i flussi interni al cuore, di individuare con esattezza la presenza di una trombosi (blocco di un vaso sanguigno provocato da un trombo, che è un ammasso di globuli rossi e/o piastrine), diagnosticare le malattie delle valvole del cuore ed i difetti congeniti (che, cioè, si presentano dalla nascita).
E' un esame indolore, che dura circa trenta minuti.
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