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Gruppo Sanguigno ABO/Rh II Controllo

Sistema di classificazione dei diversi tipi di sangue in base alla presenza sulla superficie dei globuli rossi di sostanze specifiche, dette agglutinogeni. La determinazione del gruppo sanguigno è un requisito indispensabile perché si possa procedere ad una trasfusione sanguigna. Nell'uomo sono noti quattro gruppi sanguigni, che vengono chiamati A, B, AB e 0 e che presentano agglutinogeni diversi. Il gruppo A è a sua volta suddiviso in A1 e A2; circa l'80% dei soggetti A è A1 e circa il 20% è A2. I soggetti di gruppo A presentano sulla superficie dei globuli rossi agglutinogeni di tipo A e nello stesso tempo possiedono nel plasma (la parte liquida del sangue) anticorpi "naturali" (prodotti, cioè senza un'apparente reazione ad uno stimolo esterno, che si formano prima della nascita e che sono apprezzabili dopo il terzo mese di età) che agiscono contro gli agglutinogeni di tipo B, presenti sui globuli rossi dei soggetti di gruppo B (pertanto, sono detti anticorpi anti-B). I soggetti di gruppo B presentano la combinazione opposta: agglutinogeni B sui globuli rossi e anticorpi diretti contro agglutinogeni A nel plasma (anticorpi anti-A). Il sangue dei soggetti di gruppo AB presenta entrambi i tipi di agglutinogeni sulla superficie dei globuli rossi, ma non produce anticorpi né contro A, né contro B. Gli individui di gruppo 0 hanno globuli rossi privi di entrambi gli agglutinogeni, ma producono anticorpi rivolti sia contro A che contro B (anti-A ed anti-B), pertanto sono detti donatori universali. Caratteristica importante dei gruppi sanguigni è l'ereditarietà; pertanto, ogni individuo eredita il proprio gruppo da uno dei genitori. Nel 1940 è stato scoperto un nuovo antigene (sostanza che provoca la formazione di anticorpi) dei globuli rossi; è l'antigene D, che è stato denominato fattore Rh. In seguito sono stati scoperti altri antigeni denominati C (C grande), c (c piccolo), E (E grande), e (e piccolo) che insieme all'antigene D (D grande) formano il sistema Rh. Tra questi antigeni, quello più importante è il D che è presente in circa l'85% dei soggetti. Non è stato trovato l'antigene d (d piccolo), per cui i soggetti che presentano il D sono definiti Rh + (Rh positivi), soggetti che non presentano l'antigene D sono definiti Rh - (Rh negativi). Esistono dei soggetti in cui l'antigene D è molto debole, al punto che non può essere svelato se non con metodiche particolari; questi soggetti vengono definiti Du. Gli anticorpi del sistema Rh sono anticorpi immuni (si formano in seguito all'esposizione ad un antigene). I due principali meccanismi con cui si determina l'immunizzazione sono la trasfusione di sangue e il passaggio dei globuli rossi dal neonato alla madre. Sia in caso di trasfusione, sia in caso di gravidanza è importante conoscere il gruppo sanguigno ed il fattore Rh. Nel caso in cui ci sia bisogno di una trasfusione, il gruppo ed il fattore Rh del sangue trasfuso devono essere "compatibili" con quelli del ricevente. Durante la gravidanza e al momento del parto ci può essere un "contatto" tra i globuli rossi del neonato e quelli della madre per cui, in seguito ad immunizzazione, si possono verificare delle complicazioni, anche molto serie. La conoscenza del gruppo sanguigno di entrambi i genitori permette di poter prevedere eventuali malattie di questo genere e mediante esami particolari (test di Coombs) si può fare diagnosi rapidamente. Se il gruppo è A, B o AB positivo, non è necessario conoscere il gruppo del marito. Se il gruppo è 0 positivo, è consigliabile che anche il marito esegua l'esame perché se fosse A, B o AB il bambino potrebbe alla nascita presentare l'ittero (colorazione giallognola della pelle e degli occhi) da incompatibilità AB0. Questa condizione non è grave, ma conoscere il gruppo del padre può accelerare i tempi di diagnosi. Per quanto riguarda la gravidanza, per la prima gravidanza non c'è alcun problema. I problemi, invece, potrebbero sorgere alla seconda gravidanza se la donna è Rh negativo e il compagno Rh positivo. Fortunatamente, esistono dei metodi che la donna deve seguire per portare avanti la gravidanza ed eventuali altre gravidanze senza pericolo né per sé, né per il suo bambino. I problemi sorgono se la donna è Rh negativo e il compagno Rh positivo. Tuttavia, esistono dei metodi che la donna deve seguire per portare avanti la gravidanza ed eventuali altre gravidanze senza pericolo né per sé, né per il suo bambino. Come si determinano il gruppo sanguigno ed il fattore Rh? Dopo aver effettuato un prelievo di sangue (ne bastano poche gocce), per il gruppo si può fare una determinazione "diretta", in cui si vanno ad individuare direttamente la presenza degli antigeni sui globuli rossi ed una determinazione "indiretta" (gruppo indiretto), in cui si vanno a cercare gli anticorpi anti-A e anti-B nel siero. Per il fattore Rh, invece, si determina l'antigene D.



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