Il calcio è un elemento importantissimo per il nostro organismo: è il costituente fondamentale delle ossa. Ogni giorno dobbiamo assumerne una giusta quantità (il fabbisogno giornaliero di calcio nell'adulto è di 700 mg ed aumenta a 1000-1500 mg nella fase di sviluppo, nella gravidanza e durante l'allattamento).
La quantità maggiore di calcio è depositata nel tessuto osseo e si trova in equilibrio con il calcio circolante nell'organismo. Tale equilibrio è regolato dall'ormone paratormone (e vitamina D) che ne aumenta il livello e dall'ormone tireocalcitonina, che, invece, lo abbassa.
Il contenuto di calcio nel sangue è detto calcemia ed in condizioni normali ha un valore che va da 8,7 a 11,0 mg/dl nell'uomo, da 8,4 a 10,5 mg/dl nella donna e da 9 a 11 mg/dl nei bambini. Un valore maggiore (ipercalcemia) può indicare, tra l'altro, iperparatiroidismo (malattia dovuta a un eccesso di paratormone, provocato da un'iperattività delle paratiroidi, le cui cellule si riproducono in modo anomalo), ipertiroidismo (malattia della tiroide causata da una produzione di ormoni troppo elevata) o metastasi ossee (ovvero, tumori localizzati alle ossa, conseguenti alla presenza di altri tumori presenti in un'altra parte dell'organismo). Una riduzione, invece, può essere correlata ad ipoparatiroidismo (malattia dovuta ad una carenza di paratormone), rachitismo (malattia che colpisce gli organi in fase d'accrescimento, in particolare il torace e le ossa lunghe degli arti), infiammazioni intestinali, insufficienza renale (condizione di scarsa funzionalità dei reni).
La principale via d'eliminazione del calcio sono i reni. Il dosaggio del calcio nelle urine (calciuria), pertanto, completa il quadro fornito dalla calcemia. I valori normali vanno da 100 a 250 mg/24 h (donne) e da 100 a 300 mg/24 h (uomini). Un aumento dei valori è relazionabile alle stesse cause che provocano la calcemia. L'esame è eseguito sulle urine delle 24 ore raccolte in un apposito recipiente assolutamente privo di calcio.
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