Le fosfatasi sono sostanze capaci di scindere certe particolari strutture (legami fosfodiestere) di alcune molecole presenti nell'organismo (ad esempio, gli acidi nucleici). Esistono una fosfatasi acida, che agisce in ambiente acido ed una fosfatasi alcalina, che, invece, agisce in ambiente basico.
La fosfatasi acida è presente in molti tessuti, in particolare nella prostata (ghiandola che produce parte dello sperma), nel fegato, nella milza e nel rene, oltre che nel sangue.
Un aumento della sua concentrazione nel sangue è tipico del carcinoma (tumore maligno) della prostata e di alcuni tumori e/o malattie delle ossa (ad esempio le metastasi ossee, il mieloma multiplo e l'osteoporosi). Anche la coagulazione intravasale disseminata (malattia causata da un'anomalia nel meccanismo della coagulazione, che provoca emorragie in tutto il corpo sempre più gravi e difficili da controllare), l'emolisi (eccessiva rottura dei globuli rossi, che causa anemia, anche in forma grave), l'infarto cardiaco (morte delle cellule del miocardio, il muscolo del cuore, in conseguenza all'arresto del flusso sanguigno) e l'iperparatiroidismo (malattia dovuta a un eccesso di paratormone, provocato da un'iperattività delle paratiroidi, le cui cellule si riproducono in modo anomalo) possono determinare aumento della fosfatasi acida.
I valori inferiori alla norma, invece, sono tipici di alcune forme di leucemia (tumore del sangue) e del morbo di Gaucher, una malattia ereditaria provocata da un'alterazione del metabolismo (l'insieme dei processi che avvengono in un organismo per garantirne la sopravvivenza) dei lipidi (grassi).
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