E' il contenuto nelle urine dell'azoto non facente parte delle proteine.
Se le urine non contengono proteine, l'azoto non proteico corrisponde all'azoto totale.
Tra le sostanze derivanti dalla demolizione delle proteine contenenti azoto, l'urea è la frazione più importante; vanno poi considerati l'acido urico, la creatina, la creatinina, gli amminoacidi e l'ammoniaca.
L'eliminazione giornaliera di azoto con le urine dipende in notevole misura dalla quantità di proteine presenti nei cibi ingeriti. La valutazione dell'azoturia, dunque, è importante per valutare il cosiddetto "bilancio azotato": in un soggetto adulto sano, la quantità di azoto introdotta con gli alimenti è uguale alla quantità eliminata con le urine e con le feci; nei bambini l'introduzione supera le perdite e negli anziani il bilancio è negativo (l'introduzione è minore delle perdite). E', inoltre, indicativa dello stato generale dell'organismo, perché caratteristica di molte malattie che debilitano l'organismo.
La determinazione dell'azoturia viene anche eseguita per valutare la funzionalità dei reni. I reni che funzionano bene sono capaci di eliminare rapidamente anche grandi quantità di sostanze contenenti azoto. Se, invece, sono malati non riescono a depurare in un certo tempo più di una data quantità di sangue, per cui l'azoturia rimane bassa anche dopo un pasto molto ricco di proteine.
L'azoturia ed il volume di urine eliminate nelle 24 ore (ovvero nel corso di un'intera giornata), quindi, sono elementi tra loro correlati, che nell'insieme possono fornire un'idea molto precisa dello stato di funzionamento dei reni.
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