Esame di laboratorio eseguito in caso di terapia con eparina, un farmaco anticoagulante, vale a dire che ostacola i processi della coagulazione (l'insieme dei processi che portano alla solidificazione del sangue). Agisce in maniera molto rapida (circa 10 minuti) bloccano il fattore X di coagulazione (i fattori della coagulazione sono varie proteine, identificate con un numero romano, che intervengono nelle varie fasi della coagulazione) e la trombina (una delle proteine responsabili della coagulazione). E' somministrata per la prevenzione di trombosi (blocco di un vaso sanguigno provocato da un trombo, che è un ammasso di globuli rossi e/o piastrine) degli arti inferiori, embolia polmonare (blocco improvviso dell'arteria polmonare, con conseguente riduzione di afflusso di sangue ai polmoni), fibrillazione atriale (alterazione della contrazione dell'atrio, la cavità superiore del cuore che riceve il sangue dai grandi vasi venosi) e per prevenire la coagulazione del sangue in caso di emodialisi (ossia dialisi artificiale, il procedimento di depurazione del sangue dalle sostanze tossiche che non vengono più eliminate normalmente attraverso l'attività dei reni, perché questi non sono più capaci di assolvere le loro funzioni). In commercio esistono diversi tipi di eparina. Quelli a basso peso molecolare interferiscono meno con le piastrine (particelle del sangue responsabili della coagulazione) ed inibiscono solo il fattore X di coagulazione, ma non la trombina; ciò rende più basso il rischio di possibili, seppur rare, complicanze, come l'emorragia.