Creatinchinasi (abbreviazione CK) è la stessa cosa di creatinfosfochinasi (abbreviazione (CPK). Si tratta di un esame eseguito sul sangue (valori normali: 0-230 U/l uomo; 0-215 U/l donna).
La CPK è un enzima (proteina che velocizza un certo processo che avviene nell'organismo) molto diffuso nei muscoli striati (quelli responsabili dei movimenti volontari), nel miocardio (il muscolo del cuore) e nel tessuto cerebrale, laddove partecipa alla formazione dell'ADP (da cui si ricava l'ATP, la molecola nella quale gli organismi viventi immagazzinano l'energia necessaria per svolgere le proprie attività cellulari) e della creatina (che è una sostanza che riveste un'importante funzione nella contrazione dei muscoli).
Sono stati identificati tre tipi di CPK (isoenzimi o isoforme): CPK-BB di origine cerebrale, CPK-MB di origine cardiaca, CPK-MM di origine muscoloscheletrica.
La percentuale presente a livello cerebrale è trascurabile, quindi la variazione dei suoi valori nel sangue è normalmente usata per valutare eventuali danni verificatisi al cuore od ai muscoli.
In particolare un tasso elevato di CPK-MB permette di diagnosticare un infarto del miocardio (morte delle cellule del miocardio in conseguenza all'arresto del flusso sanguigno). I valori di CPK-MM, invece, sono alterati in caso di danni o malattie della muscolatura.
In particolare, in caso di infarto, il valore di CPK aumenta. Gli aumenti, però, non sono sufficientemente precoci e specifici per una diagnosi sicura: nelle prime ore è più indicato il dosaggio della mioglobina (la proteina che trasporta l'ossigeno nei muscoli) o della CPK-MB, cioè di un particolare tipo di CPK specifica del muscolo cardiaco. Nell'infarto l'attività della CPK comincia ad aumentare dopo almeno 6 ore dall'insorgenza dei sintomi e permane elevata per alcuni giorni.
Un aumento si verifica anche in caso di distrofia muscolare (malattia ereditaria consistente nella degenerazione del tessuto muscolare: i muscoli vengono colpiti da atrofia, ovvero si hanno diminuzione di volume delle fibre muscolari e aumento del tessuto connettivo e adiposo nell'ambito del muscolo stesso) od ustioni (lesioni prodotte nei tessuti da calore, elettricità e particolari sostanze come l'acido solforico).
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