Detta anche litotrissia o terapia ad onde d'urto, consiste nella frammentazione di grossi calcoli, per facilitarne l'espulsione.
Una particolare apparecchiatura (litotritore ad onde d'urto) frantuma i calcoli vescicali e renali mediante un'onda d'urto generata da due elettrodi immersi in acqua (il paziente, infatti, è immerso in una vasca) e sottoposti ad una tensione di 20000 volt. Ad ogni scarica di corrente, l'acqua che si trova intorno agli elettodi si trasforma in una bolla di vapore a temperatura altissima, che sposta violentemente il liquido circostante: si forma un'onda d'urto. L'onda d'urto ha grande ampiezza e brevissima durata; essa si espande nell'acqua e, quando incontra il corpo del paziente immerso nella vasca, ne attraversa i tessuti molli. Quando raggiunge il calcolo, l'onda d'urto scarica la sua energia su di esso, frantumandolo. L'apparecchiatura è dotata di un computer che permette di centrare esattamente il calcolo, praticamente senza che si verifichino danni agli organi circostanti. A mano a mano che il calcolo si "sbriciola", si sposta il "punto di azione" si sposta sui frammenti di maggiori dimensioni fino a ridurli a sabbia, facilmente eliminabile con le urine.
La litotrispia ad onde d'urto è eseguita alternativamente all'intervento chirurgico, per l'asportazione dei calcoli vescicali e renali in una percentuale molto alta di pazienti.
E' una procedura attuata in anestesia totale, per evitare ogni possibile fastidio al paziente e garantirne l'immobilità.
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