L'immunologia si occupa delle funzioni del sistema immunitario e dei suoi componenti.
É una branca della medicina che s'interessa di tutti i processi e i meccanismi dell'organismo che distinguono fra il "sé", cioè le sostanze, le cellule e i tessuti propri dell'organismo, e il "non sé", cioè tutto ciò che, invece, ordinariamente si trova all'esterno dell'organismo e, pertanto, non gli appartiene. Al "non sé" appartengono anche molti microrganismi infettivi (batteri, virus, ecc.), parassiti, tossine, veleni, organi trapiantati, ecc..
L'immunologia pediatrica è riferita ai bambini e s'interessa delle immunodeficienze congenite, delle patologie autoimmuni, delle vaccinazioni e dell'immunodeficienza acquisita (A.I.D.S.) contratta dai nascituri prima ancora della nascita.
L'immunodeficienza congenita è una condizione per cui una persona nasce con un sistema di difesa naturale dell'organismo più debole. Si ha un'alterazione del materiale genetico (DNA), che impedisce al sistema immunitario di funzionare. Conseguentemente, chi ne è affetto è a rischio di gravissime infezioni.
Le malattie autoimmuni sono caratterizzate da reazioni del sistema immunitario ("immuni") contro gli organi del proprio organismo ("auto"). La protezione esercitata dal sistema immunitario è alterata. In pratica, esso riconosce come estranei gli organi del suo stesso organismo e li attacca.
La vaccinazione è una misura di difesa, che è eseguita allo scopo di evitare una specifica malattia infettiva. La vaccinazione ad una data malattia consiste nella somministrazione di una soluzione contenente l'agente responsabile di quella malattia, ma in una forma "attenuata" (vale a dire, poco infettiva). In questo modo, il sistema immunitario del soggetto che è stato vaccinato viene stimolato a riconoscere la presenza di quell'agente estraneo ed a produrre anticorpi capaci di renderlo inefficace. In Italia vige un calendario delle vaccinazioni, cui devono essere sottoposti i bambini dal 3° mese dalla nascita al 12° anno di età.
|