Tecnica radiologica che realizza immagini particolarmente nitide del cuore.
La teleradiografia consente di misurare le dimensioni del cuore attraverso l'uso dei raggi X. Le strutture di un organismo assorbono i raggi X in modo diverso. Quelle più dense (ad esempio le ossa) assorbono la radiazione più facilmente di quelle meno dense (ad esempio la pelle, i polmoni, ecc.) e la parte di radiazione non assorbita (che, cioè, ha attraversato i tessuti) può essere "raccolta" su una lastra fotografica. Quello che si ottiene è la radiografia, vale a dire un'immagine in "bianco e nero" in cui i tessuti più densi appaiono chiari e quelli meno densi appaiono scuri, con diverse sfumature di grigio.
Per l'esecuzione del telecuore, il paziente deve essere posizionato almeno a due metri dalla fonte di raggi X. In questo modo i raggi X avranno un percorso parallelo e permetteranno una più esatta valutazione dei contorni delle cavità cardiache. Eseguito con la metodica dell'esofago baritato, oltre a visualizzare la struttura cardiaca, produce foto-immagini digitali, delle prime vie digerenti e del tubo digerente completo. Si utilizza, allo scopo, un particolare materiale (composto del bario) che funge da mezzo di contrasto, vale a dire che rende "visibili" ai raggi X strutture, che altrimenti, da sole, non lo sarebbero.
Si tratta di un esame indolore, che dura circa 15 minuti.
Spesso è sostituito con l'ecocardiogramma, che, pur fornendo le stesse valutazioni dettagliate, è completamente innocuo. Infatti, anziché i raggi X, utilizza gli ultrasuoni.
In campo pediatrico si ricorre a quest'esame per la diagnosi delle malattie congenite del cuore, che sono malformazioni del cuore che si manifestano alla nascita o nella prima infanzia.
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