Un corpo estraneo è un oggetto (od una sua parte) penetrato nel corpo. Il caso più frequente nei bambini riguarda l'ingestione, poiché essi tendono a mettersi in bocca tutto. É più difficile che l'oggetto sia inalato (cioè arrivi nel naso o nella gola), ma, quando ciò accade, può essere molto più grave dell'ingestione.
L'organismo reagisce naturalmente ad un corpo estraneo (lacrimazione, tosse, ecc.), per espellerlo.
In caso d'ingestione di oggetti lisci e tondi, che non provocano dolori addominali, è sufficiente attendere che l'oggetto fuoriesca con le feci; ciò senza usare purganti o lassativi, che potrebbero peggiorare la situazione. Gli oggetti appuntiti (aghi, chiodi, spille, ecc.), invece, possono provocare danni alla parete dell'intestino. E' bene che un bambino che ha ingerito uno di questi oggetti sia tenuto in osservazione in ospedale per alcuni giorni, perché potrebbe avere perdite di sangue dalla bocca o con le feci.
Gli oggetti inalati sono generalmente eliminati con la tosse, ma, se sono grandi, possono bloccare il passaggio dell'aria, provocando al bambino cianosi (colorito blu) e perdita di coscienza. In questa situazione, bisogna appoggiarsi il bambino sulla gamba, ponendolo a testa in giù, mantenendogli la bocca aperta e battendogli forte sulla schiena. Se ciò non è sufficiente, bisogna girarlo e percuotergli il torace. I bambini grandi, se coscienti, vanno presi sotto le braccia da dietro e sottoposti a compressione del diaframma (muscolo che consente il riempimento con l'aria dei polmoni) dal basso verso l'alto. In caso di perdita della coscienza, la compressione riguarda lo stomaco ed è fatta con entrambe le mani, dopo aver steso il bambino supino.
Quando le manovre di emergenza non hanno effetto, è bene non tentare mai di rimuovere un corpo estraneo (sia esso nella bocca, nella gola, nel naso o nell'orecchio), perché si rischia di spingerlo ancora più in profondità e rivolgersi al pronto soccorso. I medici specialisti, infatti, hanno gli strumenti adatti per estrarlo.
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