Nei bambini la radiografia della mano e del polso è utile per eseguire il cosiddetto studio dell'età ossea, un parametro fondamentale per la previsione dell'altezza definitiva (cioè una previsione dell'altezza che il bambino può raggiungere da adulto se continua a crescere senza problemi).
La radiografia è un esame diagnostico che sfrutta i raggi X (radiazioni). E' utile per lo studio di numerosi settori del corpo umano, tra cui le ossa.
Il paziente deve assumere una particolare posizione, indicatagli dall'operatore e tale da far pervenire i raggi X, inviati dallo strumento, sulla parte del corpo in osservazione. Le strutture di un organismo assorbono i raggi X in modo diverso. Quelle più dense (ad esempio le ossa) assorbono la radiazione più facilmente di quelle meno dense (ad esempio la pelle, i polmoni, ecc.) e la parte di radiazione non assorbita (che, cioè, ha attraversato i tessuti) può essere "raccolta" su una lastra fotografica. Quello che si ottiene è la radiografia, vale a dire un'immagine in "bianco e nero" in cui i tessuti più densi appaiono chiari e quelli meno densi appaiono scuri, con diverse sfumature di grigio.
La misurazione dell'età ossea è fatta mediante una radiografia della mano e del polso sinistro (per convenzione) e consente di conoscere il grado di maturazione dello scheletro di un bambino.
Dall'osservazione di eventuali modificazioni dei segmenti ossei della mano e del polso, infatti, è possibile ricavare un'esatta valutazione dello stato di crescita. L'età ossea e quella cronologica possono essere non coincidenti tra loro ed è necessario approfondire gli eventuali motivi di una differenza eccessiva.
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