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Radiografia Pelvi ed Anca Prestazione Pediatrica

Esame diagnostico ai raggi X. La pelvi è la parte bassa del tronco, corrispondente al bacino. Le anche sono due regioni del corpo (destra e a sinistra) composte da parte del bacino e dalla porzione superiore del femore (osso lungo della coscia). La radiografia è un esame diagnostico che sfrutta i raggi X (radiazioni). E' utile per lo studio di numerosi settori del corpo umano, tra cui le ossa. Il paziente deve assumere una particolare posizione, indicatagli dall'operatore e tale da far pervenire i raggi X, inviati dallo strumento, sulla parte del corpo in osservazione. Le strutture di un organismo assorbono i raggi X in modo diverso. Quelle più dense (ad esempio le ossa) assorbono la radiazione più facilmente di quelle meno dense (ad esempio la pelle, i polmoni, ecc.) e la parte di radiazione non assorbita (che, cioè, ha attraversato i tessuti) può essere "raccolta" su una lastra fotografica. Quello che si ottiene è la radiografia, vale a dire un'immagine in "bianco e nero" in cui i tessuti più densi appaiono chiari e quelli meno densi appaiono scuri, con diverse sfumature di grigio. La radiografia pelvi ed anca, al pari di tutte le radiografie eseguite su segmenti ossei, è utile per evidenziare la presenza di malformazioni congenite (vale a dire già presenti alla nascita) e per definire l'entità di eventuali traumi (contusioni, distorsioni, lussazioni, fratture).Tra le malformazioni congenite spicca la displasia congenita dell'anca (alterazione della forma dell'anca). Se non è risolta, questa malformazione, con la crescita, può portare ad un cammino non corretto (zoppia), forte e costante dolore e artrosi (malattia non infiammatoria delle articolazioni) precoce. Si tratta quindi di un problema molto importante, tant'è che è compito dei pediatri ricercare con attenzione eventuali segni che possano fare sospettare una "non normalità" delle anche. A tale scopo, anzitutto, si esegue un particolare esame clinico, chiamato segno dello scatto (o, dal nome di chi lo ha descritto per primo, segno di Ortolani). Il medico allarga con una mano una coscia del bimbo piegata sul bacino, mantenendo l'altra gamba ferma e distesa con l'altra mano; se si sente uno "scatto" (un chiaro rumore: "clunk") vuol dire che l'anca non è ben formata. Verso il secondo-terzo mese di vita si esegue un'ecografia (esame radiologico non doloroso, che utilizza gli ultrasuoni), che fornisce immagini accurate dell'articolazione. Quest'esame è utile perché la ricerca dello scatto non è sempre facile. Inoltre, l'ecografia, rispetto ad una normale radiografia, ha il vantaggio di non esporre il neonato a radiazioni, di poter essere eseguita prima (perché la radiografia "vede" solo l'osso) e perché è più adatta ad evidenziare le eventuali alterazioni delle cartilagini dell'anca. Dopo il sesto mese si esegue la radiografia del bacino, più adatta allo studio dell'anca, che ormai è diventata osso. Si tratta di un esame non doloroso e di facile esecuzione. Dura circa 20 minuti. Non è necessaria alcuna preparazione da parte del paziente.



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