La radiografia è un esame diagnostico che sfrutta i raggi X (radiazioni). Il caso in questione riguarda una radiografia che consente la visualizzazione dell'articolazione temporo-mandibolare (indicata anche con la sigla ATM è una piccola articolazione situata davanti al padiglione auricolare nel punto dove la base del cranio si congiunge con la mandibola), delle cavità orbitali (che ospitano gli occhi) e delle cavità nasali.
Il paziente deve assumere una particolare posizione, indicatagli dall'operatore e tale da far pervenire i raggi X, inviati dallo strumento, sulla parte del corpo in osservazione. Le strutture di un organismo assorbono i raggi X in modo diverso. Quelle più dense (ad esempio le ossa) assorbono la radiazione più facilmente di quelle meno dense (ad esempio la pelle, i polmoni, ecc.) e la parte di radiazione non assorbita (che, cioè, ha attraversato i tessuti) può essere "raccolta" su una lastra fotografica. Quello che si ottiene è la radiografia, vale a dire un'immagine in "bianco e nero" in cui i tessuti più densi appaiono chiari e quelli meno densi appaiono scuri, con diverse sfumature di grigio.
La radiografia è utile per la diagnosi dei disordini dell'ATM, che sono provocati fondamentalmente da una mancata corrispondenza tra la chiusura dei denti (occlusione) e il corretto posizionamento degli elementi dell'articolazione. Molte persone scaricano il loro stress stringendo le mascelle o mostrando i denti. Ciò provoca uno spasmo muscolare che scatena i disordini dell'ATM. Altre cause possono essere l'artrite (infiammazione delle articolazioni, caratterizzata da dolore, gonfiore, rossore e calore) dell'ATM, i traumi (ad esempio un colpo violento sul mento) o i gravi squilibri nella chiusura dei denti come le perdite parziali o totali dei denti.
Si tratta di un esame non doloroso e di breve durata.
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