La radiografia è un esame diagnostico che sfrutta i raggi X (radiazioni). E' utile per lo studio di numerosi settori del corpo umano, tra cui l'apparato digerente.
Il paziente deve assumere una particolare posizione, indicatagli dall'operatore e tale da far pervenire i raggi X, inviati dallo strumento, sulla parte del corpo in osservazione. Le strutture di un organismo assorbono i raggi X in modo diverso. Quelle più dense (ad esempio le ossa) assorbono la radiazione più facilmente di quelle meno dense (ad esempio la pelle, i polmoni, ecc.) e la parte di radiazione non assorbita (che, cioè, ha attraversato i tessuti) può essere "raccolta" su una lastra fotografica. Quello che si ottiene è la radiografia, vale a dire un'immagine in "bianco e nero" in cui i tessuti più densi appaiono chiari e quelli meno densi appaiono scuri, con diverse sfumature di grigio.
L'esofago è il "tubo" che collega la bocca allo stomaco e che, pertanto, è attraversato dai liquidi e dagli alimenti masticati, che costituiscono il bolo alimentare. Il bolo alimentare, in pratica, è l'insieme del cibo sminuzzato e triturato dai denti e della saliva. Esso avanza verso lo stomaco grazie ai movimenti meccanici (peristalsi) dell'esofago, che ne favorisce il passaggio attraverso un susseguirsi di contrazioni e dilatazioni. Per eseguirne la radiografia il paziente deve assumere per bocca un mezzo di contrasto (bario), vale a dire una sostanza che lo rende "visibile" ai raggi X, che esso, da solo, non è in grado di assorbire. Il mezzo di contrasto, infatti, rende l'esofago opaco.
In campo pediatrico la radiografia dell'esofago è particolarmente utile per individuare eventuali malformazioni congenite (vale a dire presenti dalla nascita), tra cui i cosiddetti brachiesofago (esofago troppo corto) e dolicoesofago (esofago troppo lungo), le dilatazioni, i restringimenti e l'atresia (occlusione) in un tratto più o meno esteso. E' un utile strumento diagnostico anche in caso di ferite, ustioni (per ingestioni di liquidi bollenti o caustici), ingestione di corpi estranei, processi infiammatori (esofagite) e/o per lo studio di eventuali alterazione della motilità (spasmi, paralisi, ecc.). L'esame non è doloroso né fastidioso. La durata media è 10 minuti. Non è necessaria alcuna preparazione da parte del paziente.
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