Una medicazione serve a proteggere una ferita, allo scopo di favorire la guarigione. É fatta dopo un intervento chirurgico per prevenire le contaminazioni, assorbire eventuali secrezioni e comprimere i tessuti (cosa, questa, necessaria in caso di ferite emorragiche).
In campo pediatrico (bambini ed adolescenti) gli interventi di chirurgia otorinolaringoiatrica (naso, orecchio, gola) più diffusi sono l'installazione di un impianto cocleare, l'adenoidectomia e gli interventi di chirurgia endoscopica mini-invasiva transnasale (vale a dire eseguiti dall'interno con una sonda inserita attraverso il naso, per asportare polipi, corpi estranei, ecc.).
Un impianto cocleare è un dispositivo elettronico che si sostituisce (se non completamente, in gran parte) alla coclea (organo dell'udito) in tutti quei casi in cui essa è danneggiata. Esso assume la funzione della coclea di trasformare le informazioni acustiche in segnali elettrici, che, attraverso il nervo acustico, sono inviati al cervello. In tal modo, permette a bambini affetti da sordità profonda di poter acquisire una funzione uditiva soddisfacente.
L'adenoidectomia è l'asportazione delle adenoidi, piccole ghiandole situate dietro le fosse nasali, dove la faringe (gola) e il naso entrano in comunicazione. Insieme alle tonsille (in realtà anche le adenoidi sono tonsille, le cosiddette tonsille faringee) rappresentano la prima barriera di difesa dell'apparato respiratorio. Nei primi anni di vita (fino a tre o quattro anni) "lavorano" le adenoidi; da undici anni in poi "lavorano" le tonsille.
La medicazione viene cambiata uno o più giorni dopo l'intervento, per effettuare il controllo della ferita e per applicare una nuova medicazione, più leggera e più piccola di quella precedente. Questa operazione può essere ripetuta più volte, anche dopo la dimissione del paziente, al quale il medico indicherà come comportarsi.
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