Una medicazione serve a proteggere una ferita, allo scopo di favorire la guarigione.
In oculistica si eseguono medicazioni con colliri (disinfettanti e/o antibatterici) e materiali sterili (bende, garze, cerotti) particolarmente in caso di interventi per interventi per cataratta (opacità del cristallino, la lente naturale interna all'occhio; può provocare la riduzione o la perdita della vista) o interventi sugli annessi oculari (palpebre, congiuntiva).
Anche i bambini, al pari degli adulti, possono sviluppare la cataratta e, quando la cataratta si manifesta nei bambini di solito è trasmessa geneticamente dai genitori. Raramente, invece, può essere causata da infezioni o infiammazioni che hanno colpito il bambino, quando era ancora nel grembo materno. Questo tipo di cataratta è chiamato cataratta congenita.
La cataratta, inoltre, può manifestarsi a qualsiasi età (cataratta acquisita) a causa di traumi occorsi agli occhi (ferite, calore intenso, sostanze chimiche, ecc.), di farmaci o di particolari malattie, che possono danneggiare il cristallino).
Gli interventi sugli annessi oculari riguardano soprattutto l'asportazione di calazi e/o la correzione di anomalie delle palpebre (ectropion ed entropion) particolarmente pronunciate.
Un calazio è una formazione benigna formatasi all'interno della palpebra in seguito all'occlusione di una ghiandola. Solitamente è piccolo e non doloroso, ma, se cresce, può risultare fastidioso e procurare problemi alla vista. In tale caso si procede all'asportazione per via chirurgica.
L'ectropion è il ripiegamento verso l'esterno della palpebra superiore, di quella inferiore o di entrambe le palpebre. Ne risulta che la palpebra è esposta all'aria, con conseguenti arrossamento ed aumento della lacrimazione. Nei casi lievi è sufficiente il trattamento dei sintomi con opportuni colliri. In quelli gravi può rendersi necessario l'intervento chirurgico correttivo.
L'entropion, invece, è il rovesciamento verso l'interno del bordo delle palpebre. Questa anomalia, che spesso nei bambini si presenta già al momento della nascita, fa sì che le ciglia sfreghino contro il corpo dell'occhio, con conseguenti possibili alterazioni, anche gravi, della vista. Di solito l'entropion si risolve spontaneamente. In alcuni casi, tuttavia, bisogna ricorrere all'intervento chirurgico (blefaroplastica).
La medicazione viene cambiata uno o più giorni dopo l'intervento, per effettuare il controllo della ferita e per applicare una nuova medicazione, più leggera e più piccola di quella precedente. Questa operazione può essere ripetuta più volte, anche dopo la dimissione del paziente, al quale il medico indicherà come comportarsi.
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