Misurazione della pressione dell'esofago (il 'tubo' che collega la gola e lo stomaco).
La manometria esofagea può riguardare sia la parte superiore, sia la parte inferiore dell'esofago. Nel primo caso è eseguita per evidenziare la presenza di disturbi della deglutizione a sé stanti (primitivi) o causati da altre malattie (ad esempio del sistema nervoso). Nel secondo caso, invece, serve ad evidenziare la malattia da reflusso gastro-esofageo (malattia dovuta al rigurgito del contenuto dello stomaco, soprattutto acidi e bile, nell'esofago, con conseguenti infiammazione della mucosa ed insorgenza di fastidiosi sintomi), un'ernia iatale (spostamento di parte dello stomaco sopra il diaframma, che è il muscolo che separa il torace dall'addome), la presenza di diverticoli esofagei (un diverticolo esofageo è una dilatazione a forma di sacco della parete dell'esofago, provocata da un cattivo funzionamento della sua muscolatura) o altre malattie che possono alterare la motilità dell'esofago.
Quanto dura l'esame? Da 20 a 30 minuti.
Come si esegue l'esame? Utilizzando una piccola sonda (un tubicino sottile) che è inserita nel naso e che raccoglie informazioni indicative della struttura e della funzionalità dell'esofago. Un computer collegato alla sonda rielabora tali informazioni in modo opportuno.
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