É un esame oculistico che serve a scoprire le alterazioni di alcune parti dell'occhio (retina, vasi sanguigni della pupilla e della macula lutea) attraverso uno strumento detto oftalmoscopio.
Il fondo dell'occhio si esamina facendo penetrare un fascio di raggi luminosi nella pupilla, precedentemente sottoposta a ciclopegia (dilatazione della pupilla) con un opportuno collirio. Per poter mettere a fuoco l'immagine della retina (la parte dell'occhio che trasforma gli stimoli luminosi in segnali elettrici che, inviati al cervello, permettono la visione), è necessario interporre tra l'occhio esaminato e quello dell'osservatore, una lente convergente di 10-14 diottrie (la diottria è l'unità di misura della potenza o convergenza di una lente).
Le diottrie saranno di valore inferiore se l'occhio esaminato è miope (vale a dire non vede bene gli oggetti lontani); viceversa, se l'occhio esaminato è ipermetrope (vale a dire che ha una visione distorta degli oggetti vicini), il valore delle diottrie sarà maggiore.
Con l'esame del fondo oculare si possono diagnosticare l'occlusione delle arterie della retina, il distacco della retina e alcune malattie che possono avere conseguenze sull'apparato circolatorio, come il diabete (alterazione del meccanismo con cui l'organismo regola il livello di zucchero nel sangue). Si tratta di un esame innocuo e di breve durata. Tuttavia, presenta l'inconveniente di "appannare" per circa un'ora la vista del paziente.
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