É un esame che permette la visione diretta dell'esofago (che è il canale che collega la gola allo stomaco), dello stomaco e del duodeno (che è la prima parte dell'intestino.
L'esofagastroduodenoscopia (EGDS) è eseguita utilizzando un gastroscopio, che è un tubo sottile munito di una specie di telecamera, che, una volta entrata all'interno del corpo attraverso la bocca, fornisce direttamente immagini su un monitor.
E' un esame indolore, anche se un po' fastidioso. Dura pochi minuti ed è eseguito in anestesia locale. In caso di bambini particolarmente piccoli si esegue in condizioni di analgesia (eliminazione della sensibilità al dolore).
In campo pediatrico l'EGDS è usata soprattutto per le diagnosi di malassorbimento (riduzione della capacità di assorbimento di una o più sostanze nutritive da parte dell'intestino tenue) o celiachia (malattia intestinale che provoca diarrea; è dovuta ad un'intolleranza alimentare ad una proteina, chiamata glutine, contenuta in grano, segale, orzo ed avena), reflusso gastro-esofageo (malattia dovuta al rigurgito del contenuto dello stomaco, soprattutto acido e bile, nell'esofago, con la conseguente infiammazione della mucosa dell'esofago) ed ernia iatale (spostamento parziale dello stomaco sopra il diaframma, che è il muscolo che separa il torace dall'addome), gastrite da Helicobacter (infiammazione della parete interna dello stomaco, provocata dal batterio Helicobacter Pylori) ed ulcera peptica (lesione ulcerativa della parete dello stomaco o del primo tratto dell'intestino).
In condizioni d'emergenza è utile per la diagnosi delle lesioni sanguinanti (ulcere, ecc.), delle lesioni da ingestione di materiali corrosivi e per la diagnosi (ed eventualmente la rimozione) di corpi estranei ingeriti.
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