L'endoscopia digestiva è una metodica diagnostica che permette, mediante l'uso di specifiche apparecchiature dette endoscopi, di esplorare visivamente l'interno dell'apparato digerente (esofago, stomaco, intestino), allo scopo di evidenziare la presenza di eventuali malattie. É un indispensabile strumento diagnostico anche per i bambini e gli adolescenti.
L'endoscopia digestiva può essere applicata a tutti i bambini che abbiano superato i 3 kg di peso.
Gli endoscopi utilizzati sono "tubi" dotati ad un'estremità di una microtelecamera, che raccoglie immagini dell'interno del corpo, trasmettendole ad un monitor.
La finalità dell'esame è duplice:
1) diagnosticare malattie in caso di bambini presentanti forti e ricorrenti dolori addominali, che hanno manifestato ematemesi (vomito con sangue) o sangue nelle feci o che abbiano fatto sospettare un malassorbimento (riduzione della capacità di assorbimento di una o più sostanze nutritive da parte dell'intestino tenue, che può verificarsi in seguito all'alterazione proprio del meccanismo dell'assorbimento o può essere la conseguenza di disturbi della digestione);
2) estrarre corpi estranei ingeriti accidentalmente o eseguire altre procedure di tipo terapeutico, come il trattamento di varici esofagee (dilatazione delle vene che avvolgono l'esofago, che, conseguentemente, s'induriscono ed assumono una forma distorta) e l'asportazioni di polipi intestinali (qualsiasi neoplasia che sporge all'interno dell'intestino, vale a dire un tessuto nuovo che si sostituisce ad uno intestinale "naturale", crescendo in modo diverso).
L'esame dura poco e non è doloroso, giacché generalmente è eseguito con una breve sedazione o con un'anestesia superficiale, che facilita l'inserimento dell'endoscopio attraverso la bocca. La quantità di anestetico utilizzata è in ogni caso minima, sì da consentire un risveglio quasi immediato ed un pronto rientro a casa del paziente.
|