E' un'indagine dell'anca del neonato di età massima tre mesi.
E' l'unico metodo per effettuare la diagnosi sicura e tempestiva della displasia congenita dell'anca, una condizione di sviluppo incompleto dell'anca che può essere presente già alla nascita.
L'ecografia è una tecnica basata sull'uso di ultrasuoni, che sono particolari onde sonore che l'orecchio umano non è in grado di percepire. Si sfrutta il fatto che, quando un fascio di ultrasuoni colpisce un organo del corpo, torna indietro (è riflesso) e può essere rilevato dallo stesso strumento che l'ha emesso. L'apparecchio utilizzato è formato da un computer, da un monitor e da una sonda ecografica, che è uno strumento piccolo quanto una saponetta, che si tiene in una mano ed è collegata all'apparecchio attraverso un cavo. L'apparecchio rileva i suoni di ritorno (eco) e li rielabora. Sul monitor si ottengono immagini della parte del corpo studiata. Tali immagini sono consultate dal medico specialista, che, nell'eventualità, diagnosticherà un'anomalia dell'anca e predisporrà la terapia adatta.
Si tratta di un esame non invasivo, né pericoloso, né doloroso.
Dura pochi minuti.
Se non è disturbato il neonato accetta bene questo momento.
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