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Roncopatia

Russare significa emettere rumori respiratori durante il sonno. La malattia del russare (roncopatia), può colpire chiunque, indipendentemente dal sesso o dall'età e può essere un fenomeno sporadico o costante. Il russamento è provocato da un difficoltoso passaggio dell'aria attraverso le prime vie aeree durante il sonno. Ciò può essere a sua volta dovuto ad alterazioni a livello del naso (come la deviazione del setto nasale, la presenza di polipi nasali, ecc.) o della gola (ad esempio l'ingrossamento delle tonsille negli adulti e delle adenoidi nei bambini). Il rumore "classico" è generato dall'ugola (la protuberanza carnosa a forma di goccia che pende dal nostro palato) ed è accentuato durante la respirazione a bocca aperta. Il rilassamento durante il sonno dei muscoli della bocca, della lingua e della gola, rende ancora più difficoltoso il passaggio dell'aria e riduce ulteriormente il passaggio attraverso le vie aeree (gola). Conseguentemente, durante il sonno, la respirazione diventa molto difficile e può trasformarsi nella cosiddetta apnea notturna (il che significa che il soggetto interessatone smette di respirare per qualche secondo). Solitamente, chi russa non si rivolge al proprio medico, perché considera questo fenomeno semplicemente un difetto da sopportarsi, soprattutto da parte di chi gli vive accanto. Tuttavia, e particolarmente quando è accompagnato da apnee, il russamento è una vera e propria malattia che va prevenuta e curata, in quanto può provocare vari disturbi che possono compromettere la salute generale di un soggetto. Tra questi disturbi: la sonnolenza durante la giornata, cefalee (mal di testa) frequenti e durature, scarsa concentrazione, aritmie (alterazione del battito cardiaco), ipertensione (aumento stabile della pressione arteriosa oltre i limiti normali, che sono 140 la massima ed 80 la minima). Il russamento è più frequente quando si è supini (a pancia in su), perché tale posizione riduce ulteriormente lo spazio respiratorio, conseguentemente alla riduzione del tono muscolare generale che si ha durante il sonno. Altri fattori che predispongono alla roncopatia sono l'obesità (peso eccessivo), l'età, l'alcool, il fumo, i pasti abbondanti e l'assunzione di certi farmaci (soprattutto i sonniferi ed i sedativi). In particolare, l'influenza dell'obesità è legata al fatto che i depositi di grasso (adipe) sul collo favoriscono le vibrazioni dell'ugola, mentre quella dell'età è dovuta al fatto che dopo i quarant'anni, il disturbo é più frequente perché si ha un progressivo rilassamento dei tessuti. Premesso che è sempre bene rivolgersi al proprio medico, che proporrà quali comportamenti seguire ed eventualmente indirizzerà ad opportuno specialista, esistono alcuni accorgimenti che possono limitare il russamento. Bisogna cercare di ridurre l'eventuale soprappeso, limitare l'assunzione di alcool (che rende il sonno più pesante) ed evitare una cena pesante (che rende difficile la digestione). E' bene non bere tisane o camomilla prima di dormire (queste sostanze rilassano notevolmente i muscoli della laringe, facendo aumentare la vibrazione dell'ugola e, conseguentemente, il rumore del russamento). Si può prendere, invece, una tazzina di caffè, che favorisce un sonno e, dunque, un russamento, meno profondo (va precisato a tale proposito, che il caffè induce l'insonnia solo se la quantità che ne prendiamo durante tutta la giornata è eccessiva). E' bene evitare di dormire sulla schiena e con molti cuscini (preferendo una posizione su un fianco e con un solo cuscino né troppo alto, né troppo basso), cercare di andare a dormire sempre alla stessa ora e, se si è allergici, badare bene ad eliminare qualsiasi fonte di allergeni (le sostanze che scatenano la reazione allergica). La diagnosi è eseguita dal medico curante sulla base della descrizione dei sintomi. In caso di apnee notturne, è bene eseguire una polisonnografia (registrazione contemporanea durante il sonno di vari parametri vitali: pressione arteriosa, concentrazione dell'ossigeno nel sangue, elettroencefalogramma, frequenza del respiro, battito cardiaco, ecc.). Non esistono terapie mediche specifiche per la soluzione del problema, se non quei "consigli" indicati in precedenza (eliminazione dell'obesità, ecc.) che ridimensionano la possibilità che si abbia il russamento. La terapia chirurgica è indicata quando bisogna correggere delle anomalie anatomiche, che impediscono un regolare passaggio dell'aria. Si potranno avere, quindi, interventi di correzione della deviazione del setto nasale (la "parete" che divide in due parti simmetriche la cavità nasale), di rimozione di polipi nasali (formazioni cellulari benigne localizzate al naso), di adenoidectomia (asportazione delle adenoidi, piccole ghiandole situate dietro le fosse nasali, dove gola e naso entrano in comunicazione, che rappresentano la prima barriera di difesa dell'apparato respiratorio; fino a tre o quattro anni "lavorano" le adenoidi, da undici anni in poi "lavorano" le tonsille) o di tonsillectomia (asportazione delle tonsille). Esiste anche una terapia respiratoria, chiamata CPAP (sigla derivata dall'espressione inglese "continuous positive airways pressure") e consistente nell'uso notturno di una mascherina che apporta al naso ("airways, vale a dire vie aeree) costantemente ("continuous") aria in quantità giusta ("pressione positiva") a che sia evitato il collasso della gola, alla base dell'apnea.



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