Insieme alle tonsille (in realtà anche le adenoidi sono tonsille, le cosiddette tonsille faringee) rappresentano la prima barriera di difesa dell'apparato respiratorio. Nei primi anni di vita (fino a tre o quattro anni) "lavorano" le adenoidi; da undici anni in poi "lavorano" le tonsille.
Di solito le infiammazioni delle adenoidi (adenoiditi) si risolvono con la somministrazione di antibiotici, ma se il paziente non risponde alla terapia farmacologia oppure l'aumento di volume (ipertrofia) è molto pronunciato bisogna rimuovere le adenoidi. L'adenoidectomia, dunque, è una soluzione "estrema" cui si giunge quando l'infezione diventa cronica nonostante l'uso di farmaci adeguati o nei seguenti casi:
1) il bimbo ha avuto più di tre episodi di otite o molti episodi di "mal d'orecchio";
2) il bimbo presenta una possibile perdita dell'udito (ipoacusia), dal momento che spesso afferma di non aver capito le parole e chiede di ripeterle;
3) il dentista ha riscontrato gravi anomalie dentarie provocate da una respirazione nasale insufficiente;
4) quando sono presenti episodi di apnea (blocco temporaneo del respiro) notturna.
Come per tutti gli interventi chirurgici, sono tante le variabili da prendere in considerazione, a cominciare dai rischi associati all'intervento stesso, ma certamente non bisogna dimenticare che delle adenoidi superati i tre anni si può fare tranquillamente a meno.
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