Per il trattamento del dolore provocato dalle malattie della colonna vertebrale (artrosi, ernia del disco, lombalgia, lombosciatalgia, scoliosi, ecc.) si possono usare farmaci antidolorifici che possono essere analgesici (che, cioè, agiscono esclusivamente sul dolore) o antinfiammatori (che, invece, agiscono sull'infiammazione, riducendo la rigidità, il gonfiore e la tensione).
Questa terapia è di facile uso, perché tali farmaci possono essere assunti (generalmente due volte al giorno) in forma di compresse e, dunque, senza procurare complicazioni per la vita quotidiana. Gli svantaggi sono rappresentati dagli effetti collaterali, che sono però abbastanza rari. In ogni modo, possono sottoporsi a terapia farmacologia solo i pazienti che non hanno mai avuto un'ulcera gastro-duodenale (ovvero l'erosione o la completa perforazione della superficie dello stomaco in uno o più punti), né reazioni allergiche o tossiche all'aspirina o ad altri antidolorifici, che non sono già in terapia con altri farmaci e, nel caso delle donne, non siano in gravidanza. Se si presentano effetti collaterali (disturbi dell'apparato digerente, manifestazioni anomale alla pelle o ad altre parti del corpo, mal di testa, ecc.) bisogna sospendere immediatamente l'assunzione del farmaco.
Quando tale terapia non ha effetto, si può ricorrere a:
1) trazione, una tecnica ortopedica consistente nello stiramento di un segmento scheletrico, ovvero di un arto, della colonna vertebrale, ecc.;
2) massaggio elettrico, ovvero all'uso delle stimolazioni elettriche effettuato a scopo terapeutico, dal momento che si rivela molto efficace per il trattamento di molte malattie che colpiscono i nervi, le ossa ed i muscoli);
3) fisioterapia (recupero delle funzioni di persone colpite da disturbi della motilità);
4) ultrasuoni terapia (trattamento del dolore delle articolazioni comunemente adottato nella pratica di fisioterapia e basato sull'uso degli ultrasuoni, che sono particolari onde sonore che penetrano sotto la pelle);
5) laser, che è un particolare tipo di luce molto intensa e penetrante, molto usata a scopo terapeutico;
6) magnetoterapia, che è l'uso di radiazioni magnetiche (da 1 a 100 Hz) finalizzato ad alleviare il dolore: le onde magnetiche attraversano i tessuti provocando la formazione di correnti che generano calore, che ha effetto benefico su dolori e infiammazioni.
Qualora nemmeno tali metodi non sortiscano effetto bisogna ricorrere alla chirurgia vertebrale, che è una branca della chirurgia che s'interessa specificamente dei problemi della colonna vertebrale non altrimenti risolvibili.
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