Si tratta degli esami invasivi (che, cioè, comportano penetrazione in una cavità dell'organismo) da eseguirsi in caso di malattie della mammella.
I tumori al seno sono i tumori femminili più diffusi. Sono dovuti alla moltiplicazione incontrollata di cellule della ghiandola mammaria che si trasformano in cellule maligne.
Altre malattie che colpiscono la mammella sono la mastite (infiammazione delle ghiandole della mammella) e la mastopatia fibrocistica (malattia caratterizzata dalla presenza di una o più cisti nella mammella; in mezzo a queste cisti c'è tessuto connettivale, cioè di riempimento, di aumentato volume e consistenza).
Frequente nelle donne è la presenza dei cosiddetti noduli al seno, vale a dire piccole formazioni cellulari individuabili attraverso la palpazione o l'esame radiografico (mammografia). Tra essi sono particolarmente diffusi alcuni tumori benigni (mastopatia fibrocistica, fibroadenoma), infiammazioni (mastiti) e tumori maligni, tra cui il più frequente (ma anche uno dei più curabili) è il carcinoma della mammella.
La tecnica invasiva elettiva d'indagine della mammella è la biopsia (prelievo del tessuto e successivo esame al microscopio).
Solitamente la biopsia è eseguita con la tecnica dell'agoaspirato, che permette di rimuovere, aspirandola, una parte di versamento (liquido presente in una parte del corpo, laddove, normalmente non dovrebbe esserci) o un piccolo frammento di tessuto. Il materiale prelevato, poi, è sottoposto ad esame istologico (studio dell'insieme delle cellule che lo costituiscono) per chiarire ogni dubbio sul tipo di lesione (danno presente nell'organismo) e decidere quindi in modo mirato la terapia da seguire.
La variante chiamata agoaspirato ecoguidato è eseguita con l'ausilio dell'ecografia (che è una tecnica che utilizza gli ultrasuoni, cioè particolari onde sonore non percepibili dall'orecchio umano, per ottenere immagini di una parte del corpo da indagare) per poter effettuare il prelievo stesso con massime accuratezza e sicurezza possibili.
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