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Protesi Dentaria

L'estetica delle protesi è una scienza con le sue regole e le sue tecniche operative. Non può essere condizionata da improvvisazione ed estemporaneità. Ottenere un bel sorriso è frutto di impegno, di lavoro certosino e di collaborazione tra medico dentista ed odontotecnico. Per realizzare una protesi che coniughi funzionalità ed estetica è fondamentale questa intesa. La luminosità delle protesi: l'odontotecnico deve essere capace di creare un gioco di colori. Si tratta di conferire al dente finto il connotato di veridicità. É, insomma, una specie di sfida: alla fine il dente artificiale dovrà risultare uguale a quello sostituito. Caratteristica principale di una protesi in porcellana è la profondità: i denti in ceramica devono avere un'anima, devono emanare luminosità dall'interno e dalla loro superficie. Per centrare questo risultato, è necessario realizzare un elemento tridimensionale, mescolando un insieme di colori capaci di farsi attraversare dalla luce, di rifrangerla o di assorbirla a varie profondità, nello spessore del dente e nelle varie zone da trasformare. Altra condizione basilare affinchè un sorriso rifatto risulti naturalissimo è il lavoro da effettuare sulla superficie dell'elemento. Nessun dente è mai uguale a un altro. É la trridimensionalità che dona alla porcellana realismo e naturalezza. I vari strati che formano la protesi determinano anche il colore di superficie dell'elemento. In un dente esiste un colore dominante che generalmente è l'arancio tendente al giallo; raramente anche il rosso. Il problema più grande per l'odontotecnico, tuttavia, è la quantità di grigio da utilizzare perchè è proprio questo colore, spesso, a decidere il risultato finale. Per costruire una buona protesi bisogna anche considerare il contesto in cui è inserito il dente, vale a dire le gengive, le labbra e le linee del viso. Una gengiva gonfia, scura o una discontinuità dell'osso alveolare danneggiano l'aspetto estetico. Ecco perchè è importante fare subito una diagnosi estetica del paziente con la ceratura, che consiste nel prendere le impronte delle due arcate e nel fare altre impronte di precisione. Le impronte, poi, si montano su un apparecchio, l'articolatore, attraverso cui si possono individuare i parametri terapeutici e le correzioni da fare. Infine, durante il suo lavoro il bravo odontotecnico si trasforma in una sorta di artista, di scultore-pittore. Lavora con maestria la porcellana che da materiale opaco, freddo, acquista poi una luminosità vibrante, vitale. Questa opera altamente professionale si svolge facendo attenzione ai minimi particolari, mettendo a punto microscopici aggiustamenti. Perchè installare una protesi: se nella dentatura mancano denti definitivi allora bisogna sostituirli al più presto. Non fare questo significa provocare seri danni all'occlusione. Questo perchè la mancanza anche di un solo dente altera tutta la masticazione e crea le condizioni affinchè altri denti sani perdano la loro posizione e la loro funzione. Consigli per il paziente: deve recarsi dal dentista con una radiografia delle arcate dentarie, l'ortopantogramma. Quindi l'odontoiatra valuterà il caso e proporrà diverse soluzioni prospettando vantaggi, svantaggi, tempi di realizzazione della cura e relativi costi. Dentista e paziente concorderanno insieme la soluzione più adeguata. Inoltre, sempre prima di dare il via alla costruzione della protesi, è meglio che il paziente porti al dentista una foto attraverso cui sia possibile vedere il proprio sorriso soprattutto se i denti da sostituire sono quelli anteriori. In questo modo è più facile riprodurre un incisivo leggermente accavallato o uno spazio interdentale accentuato. Le protesi posso essere fisse, mobili, o combinate. La protesi fissa è una protesi applicata in via definitiva alla dentatura. É la più diffusa. I denti che fungono da pilastri sono preventivamente monconati, cioè ridotti di spessore per consentirne l'incapsulamento necessario per l'applicazione della protesi fissa e quindi degli elementi mancanti. Avvertenze: se il dente monconato è cariato in modo profondo, allora sarà necessario devitalizzarlo. Se la corona è distrutta, sarà bene utilizzare le radici come piloni di sostegno delle protesi inserendo dei perni detti perni-monconi. Come pulire la protesi fissa: usare lo spazzolino e poi l'idropulsore. Protesi mobile: è la protesi che deve essere tolta dalla bocca, quasi sempre in serata, prima di andare a dormire, per essere pulita. Ce ne sono di due tipi: parziale o totale, a seconda che debba coprire uno o più denti, oppure tutti i denti. É realizzata con un'anima di resina o di metallo sulla quale si applicano i denti. Quella di metallo è chiamata scheletrato. I principi fondamentali della protesi mobile sono l'estetica e la masticazione e si realizza con la perfetta aderenza alle gengive e l'ottima distribuzione dei carichi occlusali durante i movimenti masticatori. Protesi mobili, traballanti o che si muovono mentre si mangia, oppure che fanno masticare più da un lato che dall'altro, devono essere subito sostituite, perchè possono provocare infiammazioni gengivali e ulteriore assorbimento osseo. Quindi, una buona protesi mobile deve possedere requisiti di stabilità e contatti dei denti perfetti tra le due arcate dentarie. Come pulire la protesi mobile? Il metodo più efficace è di spazzolarla con uno spazzolino dotato di setole di nylon dure, a testina singola o doppia, usando eventualmente un dentifricio specifico poco abrasivo. Quindi immergere la protesi in un recipiente contenente una soluzione detergente apposita ed infine spazzolare nuovamente e sciacquare per rimuovere i residui del prodotto utilizzato nella soluzione. La protesi combinata è costituita da una parte fissa e da una parte mobile che si regge alla fissa mediante degli attacchi.



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