Permette di sostituire il solo dente mancante senza danneggiare gli altri denti sani, che nel caso della protesi fissa sono prima ridotti di spessore (monconi) e poi utilizzati come ancoraggi.
L'implantologia è valida al punto di essere praticata sia in caso di totale mancanza di denti che in caso di parziale assenza. Ad esempio, in caso di mancanza di un solo dente, con questa tecnica è possibile evitare di danneggiare irrimediabilmente i due denti vicini che, quando si procede per realizzare un ponte classico, vengono ridotti di spessore. Grazie all'implantologia, invece, basta inserire un impianto al posto dello spazio vuoto rimasto dal dente perso. In questo modo si preserva l'integrità del resto della dentatura, si raggiunge lo stesso risultato funzionale della protesi fissa ed il paziente resta molto più soddisfatto perchè non è stato costretto a vedersi rovinare due denti sani per poterne rimettere uno soltanto.
Oggi la professionalità del dentista passa anche attraverso la soluzione di casi strettamente legati a problemi estetici, finora mai presi in considerazione. Restituire un sorriso soddisfacente adesso è possibile. In passato invece si doveva quasi sempre disilludere il paziente a causa delle strumentazioni inadeguate: l'unica via percorribile era l'uso di una protesi parzialmente o totalmente mobile: la famigerata "dentiera", protagonista assoluta di incubi e delusioni. Il paziente, proprio per queste inadeguezze tecniche, era consapevole di aver ridotto solo in parte i suoi disagi, di non poter sorridere più nel modo giusto e di dover fare "acrobazie" masticatorie soprattutto in pubblico. L'ostacolo maggiore era la mancanza di supporti, di denti sani in punti ben definiti che consentissero la realizzazione di una protesi fissa simile ad una dentatura naturale. Una protesi in grado di migliorare la qualità della vita.
Dopo tanti anni di ricerca questo ostacolo è stato finalmente superato grazie all'implantologia.
L'implantologia è una vera rivoluzione. Permette ai dentisti che la praticano di rispondere nel modo migliore alle aspettative dei pazienti sempre più esigenti. Le persone che si sottopongono a questa tecnica, nella stragrande maggioranza dei casi, ritrovano la piena funzionalità organica ed estetica. Una riscoperta fondamentale che facilita il reinserimento in società, che rende più sicuri e soprattutto più sereni grazie al rinnovato benessere psicologico.
Intorno all'implantologia circolano spesso notizie fuorvianti che inducono le persone ad assumere atteggiamenti di ingiusta cautela. É dunque compito del professionista svolgere un'azione preventiva di informazione che dia la possibilità al paziente di comprendere a fondo sia la terapia che i risultati che si possono ottenere. Prima di sottoporsi all'implantologia bisogna, infatti, fare i normali accertamenti pre-operatori. Il paziente deve essere in buono stato di salute, non deve soffrire di malattie croniche e deve possedere ossa mascellari adatte a ricevere gli impianti mandibolari. Questo lo si può vedere con una Rx panoramica e soprattutto con la Rx dentalscan che è una vera e propria tac dell'osso e che consente di capire se ci sono le possiblità di inserimento dell'impianto nell'osso.
L'implantologia, come del resto tutte le terapie chirurgiche, non è esente da rischi. A volte l'impianto perde, anche dopo poco tempo, la stabilità necessaria allo svolgimento della sua funzione. Le cause di questo problema possono essere molte: eventuali errori del medico e del suo staff, un inadeguato comportamento del paziente nell'osservare le indicazioni dell'implantologo, il sopraggiungere di patologie gravi del metabolismo. Comunque è stato constatato che ormai queste complicazioni sono rare e non intaccano la validità della tecnica terapeutica, che resta la più progredita.
Nozioni a riguardo della tecnica operatoria: la sua durata varia a seconda del tipo di impianto richiesto. Si procede comunque sempre allo stesso modo: preventiva creazione di una cavità con strumenti appropriati. La cavità poi viene sagomata e resa adatta a contenere efficacemente l'impianto, che viene inserito nell'osso in pochissimo tempo. L'intervento avviene in anestesia locale ed è poco traumatico.
Il decorso post-operatorio è nella maggior parte dei casi sopportabile, caretterizzato da un dolore contenuto e tollerabile e da un modesto gonfiore.
Nella prima fase si apre la gengiva col bisturi, poi con un trapano speciale, a lenta rotazione, si fora l'osso della mascella per inserire le viti di titanio puro. Infine si cuce la gengiva. Nella seconda fase dopo 3-4 mesi dall'inserimento dell'impianto l'osso è ormai ricresciuto attorno alle viti. L'impianto si è saldamente fissato alle ossa mascellari. É diventato inamovibile per cui, a questo punto, si effettua un'incisione sulla parte della vite che affiora in superficie. Poi si applicano dei perni (perni monconi), sempre in titanio, su cui vengono avvitati i denti artificiali.
Attenzione: l'implatologia è assolutamente sconsigliata a diabetici ed osteoporotici.
Dopo l'operazione di implantologia il paziente deve assumere, per almeno dieci giorni, un antibiotico in grado di creare uno schermo totale contro i germi: per una settimana deve essere preso anche un antinfiammatorio che acceleri il riassorbimento del gonfiore post-operatorio. Durante questa fase è consigliabile una dieta semiliquida. A partire dal periodo post-operatorio e fino a tempo indeterminato bisogna rispettare sempre una corretta igiene alimentare e orale.
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