E' una procedura diagnostica semplice, applicata ad un'intera popolazione a rischio, per individuare i pazienti di retinopatia diabetica, una malattia che colpisce gli occhi.
La retinopatia diabetica rappresenta la complicanza più frequente del diabete, una malattia caratterizzata da un aumento molto irregolare della concentrazione di zucchero nel sangue dovuto all'incapacità del pancreas di produrre l'ormone insulina. Si tratta di una malattia gravemente invalidante, tra le principali cause di cecità. Se, però, la diagnosi di retinopatia diabetica viene eseguita precocemente e si eseguono tempestivamente le terapie più adatte (fra cui l'uso del laser, che è un particolare tipo di luce molto intensa) è possibile evitare i più gravi danni visivi. Perché questo possa avvenire è necessario che un efficace programma di screening consenta di individuare i pazienti a rischio di complicanze invalidanti.
Lo screening della retinopatia diabetica può essere eseguito in vari modi:
1) oftalmoscopia, cioè l'esame dell'occhio eseguito (dopo averne dilatato la pupilla con un opportuno collirio) mediante l'oftalmoscopio, uno strumento che consente di osservare dettagliatamente la retina (la parte dell'occhio che trasforma gli stimoli luminosi in segnali elettrici che, inviati al cervello, permettono la visione) con un ingrandimento fino a 10 volte;
2) biomicroscopia con lenti, che una tecnica che, avvalendosi dell'ausilio di lenti (sia a contatto, sia "tradizionali"), sempre dopo averne dilatato la pupilla, consente di osservare dettagliatamente l'occhio, con particolare riguardo della retina;
3) fotografie della retina eseguite con particolari strumenti.
Per la realizzazione di un efficace programma di screening è consigliabile l'esame del fondo oculare (esame della retina) in tutti i pazienti diabetici ospedalizzati ed in caso di insufficienza renale (consistente nella perdita della funzionalità dei reni).
Quando attraverso lo screening sono stati individuati pazienti a rischio, si rende necessaria l'esecuzione di una visita oculistica completa, onde delineare la gravità della malattia e la terapia più adatta.
La fase successiva è il follow-up, ovvero il controllo, ripetuto nel tempo, del paziente, mediante visite ambulatoriali successive, al fine di seguire l'evoluzione della malattia e di valutare la risposta alla terapia stabilita.
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